cittadella di Aleppocittadella di Aleppo

La guerra resta fra i maggiori pericoli per i siti e beni del patrimonio mondiale UNESCO: mentre si contano le vittime delle battaglie e dei bombardamenti su Aleppo, nel cuore della città, attorno alla Cittadella simbolo della città e patrimonio mondiale dell’UNESCO proseguono gli scontri armati. Lo hanno riferito fonti locali e testimoni oculari all’ANSA secondo cui le forze governative tentano di aprirsi varchi tra le linee degli insorti asserragliati a est della cittadella; i lealisti controllerebbero invece la collina della cittadella e tre quarti del perimetro dell’antico edificio. 

L’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) ha comunicato che in un anno di raid aerei russi in Siria, dal 30 settembre del 2015, sarebbero 3.804 i civili morti, fra i quali si contano 906 minorenni. I bombardamenti dei raid aerei russi e governativi siriani, che non hanno tregua, hanno distrutto la principale pompa d’acqua che serviva Aleppo est, secondo quanto riferisce la Società idrica siriana, citata dall’Aleppo Media Center. 

La cittadella di Aleppo è il monumento più conosciuto della città. Situata su una collina alta una cinquantina di metri si presenta con una pianta ellittica di 300-400 metri di diametro. Il nucleo principale della cittadella attuale è una fortezza arabo-islamica medievale costruita ad uso militare, ma in grado di ospitare oltre 10.000 persone durante gli assedi.

In realtà la collina stessa è in gran parte artificiale, formata dai diversi strati degli edifici che si sono costruiti uno sulle rovine dell’altro. I più antichi reperti trovati all’interno della cittadella sono due leoni di basalto che ornavano il tempio ittita di Hadad, del X secolo a.C. ma si ritiene che la collina si sia formata già ai primi insediamenti nella città (3000 a.C.) e che fosse fortificata, dagli amorrei del regno di Yamkad, nel II millennio a.C. E’ circondata da un fossato profondo 22 metri e largo 30. Di fatto inespugnabile, la fortezza si arrese solo a Hulagu Khan, nipote di Gengis Khan, che la saccheggiò e massacrò la guarnigione.  Durante il dominio macedone (le terre conquistate da Alessandro Magno) fu costruita l’acropoli. Ai tempi di Giustiniano fu scavata una grande cisterna sotterranea, detta prigione di sangue, perché gli arabi la usarono come segreta. Nel 945, la residenza del governatore fu trasformata in un palazzo dalla dinastia degli Hamdanidi e nel 1167 Norandino fece costruire la moschea Makam Ibrahim as-Asfal, nel luogo dove la leggenda narra che Abramo mungesse la sua vacca.

Durante le Crociate la città fu presa d’assalto per diversi giorni ma non capitolò, diventando così fulcro della reazione islamica all’invasione cristiana nella III Crociata. Prima dell’annessione all’Impero ottomano avvenuta nel 1516, la città fu distrutta due volte, dai Mongoli nel 1260, e dall’invasione di Tamerlano nel 1400, che sbaragliò la resistenza opposta dai Mamelucchi, autori della prima ricostruzione. Col crollo degli Ottomani nel 1920 venne imposto il protettorato Francese a tutto il territorio, un controllo che perdurò fino al 1936, quando la Siria si autoproclamò repubblica indipendente. L’ingresso della Cittadella si trova sul lato ovest. Dal portale, risalente al 1211, si accede agli edifici interni in gran parte distrutti dai bombardamenti turchi, che tuttavia hanno risparmiato il palazzo del sultano al-Aziz Mohammad, la Moschea di Abramo del 1167 e la Grande Moschea. Il complesso è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1986. I governatori ottomani vi stabilirono la loro residenza facendo costruire un hammam e all’interno costruirono una caserma poi utilizzata anche dall’esercito francese.