Beni CulturaliOri di Villa Giulia - PH. CREDITS ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Prevenire i reati ai danni dei beni culturali ed esplorare possibili modalità di cooperazione internazionale per favorire una più efficace protezione del patrimonio culturale: è stato questo il teme del seminario internazionale che si è tenuto il 3 e 4 febbraio scorsi a Lucca, presso il Complesso di San Francesco. Organizzato da IMT Lucca, in collaborazione con il Consiglio d’Europa, l’incontro è stato un momento di confronto sulle necessità e criticità del sistema di protezione del patrimonio, alla luce delle diverse emergenze storiche, economiche e sociali.

Presenti alla due giorni di lavori i delegati di molti dei 47 paesi membri del Consiglio d’Europa, Véronique Dauge in rappresentanza dell’UNESCO, Giovanni Melillo, capo di gabinetto del Ministero della giustizia, Nada Asmar, procuratore generale aggiunto della Corte di cassazione libanese, Mariolina Bassetti, presidente di Christie’s Italia, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, il comandante dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale Fabrizio Parrulli ed Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi.

Nel primo tavolo di lavoro, “LA NUOVA CONVENZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA: SFIDE E OPPORTUNITÀ”, una overview del negoziato in corso presso il Consiglio d’Europa sui reati riguardanti i beni culturali, si sono alternati al tavolo dei relatori Hans-Holger Herrnfeld, Presidente del Comitato del Consiglio d’Europa, Alesandro Chechi e Maria Pfamatter dell’Università di Ginevra.

A seguire una tavola rotonda ha trattato della questione della “LA PROTEZIONE GIURIDICA DEI BENI CULTURALI: UNA PROSPETTIVA MULTIDISCIPLINARE”.

Nella seconda giornata di seminario, alla quale hanno partecipato anche il Ministro Franceschini per il MiBACT e Andrea Orlando, Ministro alla Giustizia, gli esperti si sono confrontati sul “LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI BENI CULTURALI: A “LONG AND WINDING ROAD”?”, scandagliando l’Inquadramento normativo internazionale con focus sull’esperienza di tre Paesi membri del Consiglio d’Europa: Francia, Grecia e Norvegia, e sul tema della  CIRCOLAZIONE DEI BENI CULTURALI: BUONE E CATTIVE PRASSI.