ColosseoColosseo foto Diliff - edited by Vassil

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso con il quale il Comune di Roma contestava il decreto con il quale è stata formalizzata l’istituzione del Parco del Colosseo, voluta dal ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Nel gennaio scorso, infatti, era stato istituito il Parco archeologico del Colosseo, i cui confini coincidono con la zona individuata dall’accordo tra il MiBACT e Roma Capitale per la valorizzazione dell’area archeologica centrale sottoscritto il 21 aprile 2015 e assegna a questa nuova realtà l’Anfiteatro Flavio, il Foro romano, il Palatino, la Domus Aurea, la Meta Sudans e ogni altro monumento statale all’interno di tali confini.

“La nascita del Parco archeologico del Colosseo completa oggi la riforma del MiBACT avviata nel 2014, un riassetto che con la creazione dei musei autonomi ha portato a molti miglioramenti sia in termini di quantità dei visitatori che di qualità dei servizi. Un passo in avanti che contribuirà a rilanciare il dialogo con Roma per valorizzare al meglio l’area archeologica urbana più importante al mondo” aveva spiegato Dario Franceschini, aggiungendo che “Il decreto di riorganizzazione della Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica Centrale di Roma e della Soprintendenza Speciale Pompei adegua queste due istituzioni agli standard  internazionali dei luoghi della cultura e completa l’articolato processo di riforma del ministero avviato nel 2014”.

Due le sentenze di accoglimento pubblicate, la seconda riguarda il ricorso che sullo stesso argomento è stato proposto dal sindacato Uilpa-Bact. Si attendono le motivazioni delle sentenze. Roma Capitale aveva presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del decreto istitutivo del parco archeologico del Colosseo del 12 gennaio 2017. L’istituzione del Parco Archeologico del Colosseo secondo il Campidoglio era “lesiva degli interessi di Roma Capitale”.

“E’ inaccettabile che a Roma ci siano aree di serie A e aree di serie B, in pratica sembra che il governo voglia gestire in totale autonomia e senza alcuna concertazione il patrimonio culturale dell’amministrazione stessa”, disse la sindaca Virginia Raggi sottolineando che “i ricavi della bigliettazione del Colosseo e dei Fori portano nelle casse del nuovo ente circa 40 milioni di euro che prima andavano per l’80% alla Soprintendenza speciale, oggi invece saranno tutti del Parco e solo il 30% andrà alla Soprintendenza. Quindi su Roma rimane molto poco”. Il decreto istitutivo prevede un Parco Archeologico con l’autonomia di cui godono gli altri parchi archeologici e con competenze su Colosseo, Foro Romano, Palatino e Domus Aurea.

Fonte: ANSA.IT – MiBACT