Il 23 e il 24 novembre 2018 a Mantova, presso l’Archivio di Stato, si terrà la quinta edizione del convegno di studi I Gonzaga digitali, il cui programma sarà dedicato al tema della moda nell’ambito della famiglia gonzaghesca.

Nella richiesta, nell’acquisto e nel consumo di oggetti e prodotti di lusso, la corte dei Gonzaga costituisce infatti un caso unico, sia su scala italiana che europea.  Le due giornate di studi, curate da Marco Carlo Belfanti (Università degli Studi di Brescia) e Daniela Sogliani(Fondazione Palazzo Te), raccolgono gli esiti di una proficua attività di ricerca condotta nel corso dell’anno da un gruppo di ricercatori e docenti.

Al convegno autunnale, che ha ricevuto l’importante sostegno di LUBIAM, insieme ai curatori interverranno gli studiosi Barbara Bettoni (Università degli Studi di Brescia), Maria Giuseppina Muzzarelli (Università degli Studi di Bologna), Bruna Niccoli (Università degli Studi di Pisa), Roberta Orsi Landini (Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze), Elisa Tosi Brandi (Università degli Studi di Bologna) e Federica Veratelli (Università degli Studi di Parma).

I contributi indagano le dinamiche di acquisto e consumo di prodotti di lusso della moda e del costume della corte Gonzaga anche in rapporto ad altre corti italiane e straniere, cercando di estrapolare e contestualizzare le informazioni relative alle seguenti parole chiave: tessuti e accessori, intermediari, artigiani (sarti, ricamatori), luoghi, occasioni.

Noti sono nella corrispondenza di Isabella d’Este (1474-1539) gli acquisti di abiti e i contatti con tutte le corti in materia di moda e costume. Anche nella corrispondenza gonzaghesca successiva, a partire dagli anni ottanta del Cinquecento, l’acquisto e il consumo di prodotti di lusso del duca Vincenzo I Gonzaga (1562-1612) aumenta in maniera significativa. Vincenzo sembra dedicare molta cura alla ricerca di materiali tessili pregiati e alla realizzazione dei capi per occasioni speciali e nei documenti emergono notizie sulle tipologie di tessuti e la loro descrizione, sugli intermediari e i metodi di approvvigionamento, sui luoghi di rifornimento, nonché sulle occasioni di ostentazione, le tendenze e l’evolversi del gusto e della moda. Il ruolo degli intermediari per gli acquisti dei duchi mantovani è di grande importanza e ricalca le dinamiche già in atto per l’acquisto di opere d’arte.

L’attività di ricerca dell’anno in corso si è concentrata anche su nuove serie di corrispondenza dei Gonzaga con le corti. In particolare il carteggio tra Mantova e le Fiandre rivela il dinamismo commerciale e politico della regione oggi conosciuta come Paesi Bassi. Le città più rappresentative sono Bruxelles e Anversa dove si trovano botteghe di artigiani e «rarità di ogni genere per dame e cavalieri». Qui i Gonzaga acquistano camicie, ventagli, collari, pizzi e merletti di seta. Anche la corrispondenza da Genova ha rivelato interessanti rapporti con i Gonzaga: dalla città dei Doria arrivano a Mantova sacchi di lana o seta, tessuti e abiti preziosi.

Il progetto di ricerca “I Gonzaga digitali 5” della Fondazione Palazzo Te è promosso da Comune di Mantova, dalDipartimento di Scienze storiche e filologiche (Università Cattolica del Sacro Cuore-Sede territoriale di Brescia), dall’Archivio di Stato di Mantova; con il patrocinio del Complesso Museale di Palazzo Ducale di Mantova; con il sostegno di Fondazione Comunità mantovana onlus, di Mantova Outlet Village, di ABITO, degli Amici di Palazzo Te e dei musei mantovani, dell’associazione Mantova-Nevers; e con il contributo dello sponsor LUBIAM moda per l’uomo.

I documenti della corte Gonzaga tra Cinquecento e Seicento, trascritti e studiati in questo progetto di ricerca, sono disponibili nelle banche dati della Fondazione Palazzo Te al link:http://banchedatigonzaga.centropalazzote.it/portale/

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