Piano di Gestione RomaPiano di Gestione Roma

di Antonio Capitano – 

Dal “Centro Storico alla Città Storica”: l’unicità del patrimonio storico di Roma è una immensa risorsa anche per garantire qualità alle future trasformazioni. Su queste basi, arriva dopo molti anni la necessaria approvazione, con Deliberazione del Commisario Tronca,  del Piano di gestione del sito Unesco centro storico di Roma. Una “rivoluzione copernicana” contenuta in uno strumento molto dettagliato che evidentemente tiene conto dei danni inferti  dall’abusivismo, dalla movida distruttiva, dall’ambulantato senza regole. Lo strumento intende coordinare i previsti interventi nell’ottica di tutelare l’aspetto patrimoniale e al contempo valorizzarlo al fine di potenziare l’offerta turistica. Sono 4  le principali direttrici: conoscenza; protezione, tutela e conservazione; valorizzazione; promozione, formazione e comunicazione.

La complessità del Sito è dimostrata dalla sua estensione e dalla particolarità che lo rende ancora più unico al mondo, poiché si estende su una superficie di 1.486 ettari, di cui 38,9 in quello della Santa Sede: oltre al Vaticano ci sono siti extraterritoriali come le basiliche di San Paolo fuori le Mura, San Giovanni, Santa Maria Maggiore  E’ uno strumento di fondamentale importanza in relazione alle imminenti elezioni amministrative per la scelta del nuovo Sindaco di Roma, la  Capitale col centro storico più grande del mondo, riconosciuto e tutelato dall’UNESCO, con l’imperativo alla conservazione. Nel Piano si sottolineano le azioni prioritarie tra le quali spiccano le più evidenti e dunque il decoro urbano e il rispetto della legalità, passando anche sulla necessità di una nuova modalità per la raccolta dei rifiuti, al momento resa difficile dall’invasione turistica (e non solo) e da una problematica mobilità veicolare. Nel Centro , infatti,  insistono numerosi monumenti, musei, chiese ma anche botteghe storiche, rioni; tuttavia lo stesso è anche il cuore della vita cittadina per la presenza di uffici e delle principali attività commerciali.

Su queste premesse, negli obiettivi strategici conclusivi, configurati nei diversi piani di azione previsti, sono riportate le linee guida prioritarie formulate, cui attingere in sede di programmazione operativa delle attività:

a. Valorizzazione degli aspetti identitari con valore universale.

il sito di Roma è caratterizzato da cosmopolitismo e da universalità che, oltre a contribuire alla sua presenza nella Lista del Patrimonio Mondiale, ne fa anche il luogo ideale di incontro e integrazione tra le diverse culture , in una logica più ampia di tolleranza e di pace.

b. Il decoro urbano e la legalità.

Il decoro urbano e il rispetto della legalità, come lesigenza di garantire ai turisti un adeguato sistema di accoglienza, evitando o reprimendo eventuali fenomeni di abuso; In particolare quali azioni prioritarie si punta sul governo dell’occupazione del suolo pubblico; sulla verifica della legittimità e repressione degli eventuali abusi delle strutture ricettive extralberghiere (bed & breakfast); sulla verifica dell’efficacia delle norme di tutela e delle regolamentazioni vigenti sul governo dell’immagine paesistica attraverso un’azione di “deforestazione” della segnaletica stradale non utile in funzione della percezione paesaggistica;

  1. c. La conoscenza.

Attivazione di un sistema informativo GIS che consenta l’integrazione delle banche dati delle diverse istituzioni con competenze sul sito UNESCO di Roma;

Attivazione di un censimento sistematico di tutte le strutture e i soggetti portatori di iniziative e servizi culturali (Musei, Fondazioni, Accademie italiane e straniere, Biblioteche, Archivi ecc.), finalizzando tale azione a trasferire le informazioni su un sito Web. Significativa l’ipotesi di creare un distretto archivistico del Centro Storico, con limportanza di riunificare i sistemi informativi di conoscenza, censire le strutture culturali presenti nel Centro Storico di Roma, anche di natura privata, valorizzare le loro attività e diffondere al meglio allintera collettività tutte le risorse culturali;

d. La valorizzazione degli aspetti identitari locali e garanzia di accessibilità

Promozione del patrimonio dei mestieri storici;

Incentivazione della conoscenza di Roma anche attraverso le botteghe storiche e gli operatori di categoria;

Realizzazione con il sostegno degli operatori di categoria di una serie di “censimenti” di dettaglio, quali edicole sacre, tradizioni locali, targhe e lapidi, mappa dei percorsi e degli eventi sacri, alberghi storici, artigianato storico, feste e mercati, negozi storici; Particolare attenzione è stata posta anche alla esigenza di garantire una piena accessibilità alla città e ai beni culturali per i portatori di diverse abilità (motorie, visive, mentali, alimentari, ecc.), che configura la necessità di implementazione dei servizi a supporto, e la promozione di attività con contenuti imprenditoriali dedicati.

e. La produzione e promozione culturale.

Realizzazione di azioni di coordinamento tra tutti i soggetti che producono iniziative culturali;

Realizzazione di una trasversalità tra le diverse forme di produzione culturale e artistica, portando all’interno dei musei (preferibilmente quelli meno fruiti) concerti, rappresentazioni teatrali, installazioni di arte contemporanea;  Attivazione di una trasversalità tra strutture museali e strutture ricettive al fine di comunicare le opportunità culturali;

f. Le relazioni tra il sito e l’intera città.

L’attenzione è stata concentrata in particolare sull’accessibilità e sullo sviluppo di potenziali turismi integrativi rispetto a quello culturale, finalizzati anche a un alleggerimento della pressione attualmente concentrata quasi esclusivamente allinterno del sito.  Ambiziosa anche la valorizazione del Tevere quale percorso trasversale che, grazie alla sua navigabilità, può contribuire sia allaccessibilità del sito sia al suo collegamento con larea di Ostia Antica; alleggerendo la “movida” notturna concentrata nei Rioni di Trastevere e Testaccio;

g. La Governance e le risorse

La natura transfrontaliera del sito UNESCO di Roma rende necessario che ogni atto sia condiviso tra lItalia e la Santa Sede.  In tale contesto e in relazione alla estensione e articolazione del sito appare particolarmente complessa l’individuazione della governance. Ed è questa una sfida tra le più complesse delle azioni strategiche inserite nel Piano di Gestione anche per  finalizzare e rendere sinergiche le risorse esistenti e per integrare le risorse italiane con quelle della Santa Sede