Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale sarà confermato l’accorpamento dei Parchi Archeologici di Elea Velia e Paestum,  entrambi nel Sito del Patrimonio Mondiale del “Parco del Cilento e Valle di Diano” dal 1988, in una sola “giga-struttura”.

Discordanti le reazioni: da un lato quelle dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali che da tempo chiedevano per lo sviluppo del parco archeologico di Ascea l’autonomia gestionale, dall’altra la preoccupazione di chi si troverà ad affrontare questa nuova formula di gestione congiunta, come Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum che ha detto alla stampa: “Gestirò Velia come Paestum, ma servono risorse umane e finanziarie”.

“Sono molto contento – ha affermato il sindaco di Ascea Pietro D’Angiolillo– di questa svolta storica nell’organizzazione e gestione del Parco Archeologico di Elea-Velia e che, dopo anni di impegno, sia stata accolta la nostra proposta. Sono fermamente convinto che la nuova forma organizzativa/gestionale e la collaborazione tra il comune di Ascea e gli enti deputati alla tutela, promozione e valorizzazione di Velia, favorirà il rifiorire, grazie anche a tutto il lavoro sinora svolto, del nostro sito archeologico e la crescita culturale, economica ed occupazionale del nostro territorio. Questo nuovo traguardo è la dimostrazione che nella vita e nella politica bisogna avere le idee chiare, bisogna osare e bisogna percorrere fino in fondo la strada tracciata. Sono certo che si aprirà una fase nuova ed entusiasmante per il nostro Parco Archeologico e per il nostro territorio e che la cultura e la conoscenza delle nuove generazione dei valori tramandati dalla storia contribuiranno a guardare avanti con una maggiore fiducia e con la consapevolezza che il nostro grande passato ci accompagnerà verso un futuro più sereno”.

“È un importante risultato che rappresenta il presupposto per il rilancio del sito di Elea-Velia, da troppi anni rimasto indietro rispetto agli altri attrattori storici e culturali di cui l’Italia può vantarsi. La gestione integrata dei due parchi archeologici porterà certamente benefici all’intero territorio, potendo ora contare su una struttura in grado di attrarre turisti e capace di valorizzare le ricchezze di due realtà contigue sotto il profilo storico-culturale e che, pertanto, necessitano di una gestione comune – dice invece il senatore Francesco Castiello -L’unificazione dei due siti, però, non è sufficiente a garantire lo sviluppo di Elea-Velia. Ora si rende ancor più necessaria la costituzione del Museo Nazionale, che abbiamo prospettato di recente al Presidente del Consiglio Conte (in occasione dell’incontro del 29 novembre u.s. con i sindaci de Cilento e del Vallo di Diano a Vallo della Lucania) e così come, nel corso di più incontri che ho personalmente tenuto a Roma presso il Ministero, avevo concertato con l’ex Ministro Bonisoli a suo tempo e con il sottosegretario Orrico, da ultimo in data 20 novembre. Nel corso di tali incontri è emersa l’assurdità di non poter visitare i reperti dell’area velina, da anni rinchiusi in casse depositate in una galleria dismessa delle Ferrovie dello Stato ad Ascea”.

Il parlamentare cilentano aggiunge: “Il primo passo è stato compiuto. Adesso bisogna concentrarsi su quello successivo: l’istituzione del Museo Nazionale di Elea-Velia, sul quale occorre che l’amministrazione comunale di Ascea faccia le sue scelte definitive. Non vorremmo si ripetesse la sgradevole vicenda di fine anni 80 quando l’allora Ministro dei Beni Culturali, la social democratica Bono Parrino aveva accolto la mia richiesta di finanziamento del Museo Archeologico statale di Elea-Velia, ma le indecisioni e i contrasti degli amministratori locali circa la ubicazione della struttura, ostacolarono l’iniziativa e non se ne fece più nulla”

Soddisfazione anche da parte dell’associazione Genius Loci, che pure da tempo si batte per la promozione e lo sviluppo del sito archeologico. “La notizia è splendida, auspicata e caldeggiata da tempo e diverse volte arrestata. Ma finalmente sembra essere arrivati ad un punto di svolta – spiega Giuseppe Di Vietri – Naturalmente guai a pensare che così dall’oggi al domani si risolvano tutte le questioni sottese che riguardano e hanno riguardato innanzitutto la partecipazione del contesto territoriale e l’inserimento del Parco archeologico di Elea-Velia all’interno delle politiche pubbliche dell’area. Politiche pubbliche non molto presenti e consapevoli di dover essere parte di percorsi strutturanti e meno effimeri o comunque contingenti”. Di Vietri, però, pone anche alto il livello di attenzione affinché non si cada “nell’inganno che questo accorpamento con Paestum possa cambiare le sorti di Elea-Velia con la bacchetta magica se non cambia anche l’ecosistema e si rimane alla finestra. Credo sarà ciò che Zuchtriegel ed il CDA andranno a fare, vale a dire attivare connessioni e intenzionalità attorno al Parco archeologico di Elea-Velia”.

(Fonte: infocilento)