Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi IIEgitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II

L’Antico Egitto rivela un altro capitolo della sua affascinante storia al Mudec di Milano, dal 13 settembre al 7 gennaio 2018, grazie alla mostra “Egitto. La straordinaria scoperta del Faraone Amenofi II”.

La mostra, tramite la figura del valoroso faraone Amenofi II e il periodo in cui visse (1427-1401 a.C.), svela al visitatore gli aspetti principali della civiltà dell’antico Egitto durante la sua età dell’oro.

Attraverso statue, armi, stele commemorative ed evocazioni dell’Egitto di cui fu eroico protagonista, il faraone Amenofi II è il grande protagonista del MUDEC in autunno. La sua instancabile attività militare ed edilizia e i paesaggi egiziani vengono evocati virtualmente nelle sale del Museo delle Culture, per far immergere il visitatore nelle calde e antiche atmosfere nilotiche. La vita quotidiana con gli usi e i costumi delle classi sociali più vicine alla corte è illustrata attraverso oggetti legati alla moda e alla cura del corpo, che mostrano il livello tecnologico e sociale raggiunto in questo periodo della storia egizia.
Segue una sezione che, attraverso il tema delle concezioni funerarie, fornisce spunti di riflessione sulla lunga e complessa durata della civiltà egizia.

Il cuore della mostra rimane però la figura del faraone Amenofi II. Il visitatore entra, attraverso un’avventura immersiva e totalizzante, nella sala a pilastri della tomba di Amenofi II, vivendo attraverso, la sensazionale scoperta archeologica di questa sepoltura nella Valle dei Re, anche tramite i documenti originali di Victor Loret (l’archeologo che la scoprì), oggi proprietà dell’Università Statale di Milano e per la prima volta esposti al pubblico. Fra i tesori conservati nella tomba anche le mummie di molti faraoni che erano stati nascosti all’interno delle sale sepolcrali per sottrarli alle offese dei profanatori di tombe.

Amenofi II in realtà non è mai stato oggetto di una mostra monografica ed è poco noto al grande pubblico soprattutto perché i documenti relativi alla scoperta della sua tomba nella Valle dei Re da parte dell’archeologo Victor Loret nel 1898 erano sconosciuti fino a una quindicina di anni fa. Oggi questi documenti originali sono di proprietà dell’Università degli Studi di Milano, che li conserva negli Archivi di Egittologia, e per la prima volta verranno esposti al pubblico.

La mostra è promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Sono entrambi egittologi della Statale infatti i due curatori, Patrizia Piacentini, titolare della cattedra di Egittologia, e Christian Orsenigo, che con il coordinamento dell’egittologa Massimiliana Pozzi Battaglia (SCA-Società Cooperativa Archeologica) hanno ideato il percorso della mostra.