Il prossimo 24 luglio si celebra l’anniversario della “Torino Declaration – Dichiarazione di Torino”, un documento fondamentale per la tutela del patrimonio culturale a rischio, che è considerata l’atto fondativo dell’odierno Blue Shield International.

Approvata al termine del primo “Blue Shield Meeting”,  organizzato a Torino nel 2004 da ICOM International, con il patrocinio di UNESCO,  Regione Piemonte,  Città di Torino e COM Italia, la Torino Declaration contribuisce ad indirizzare azioni atte a prevenire i danni al patrimonio culturale a rischio, formare i professionisti della cultura a tal fine, creare Comitati nazionali del Blue Shield riconosciuti da ogni Stato che ratifica la Convenzione dell’Aja del 1954 e i suoi Protocolli, dunque anche in Italia.

I Paesi firmatari della Torino Declaration, profondamente preoccupati per gli effetti di catastrofi naturali o causate dall’uomo che devastano il patrimonio culturale, ricordano che è responsabilità di ciascun paese di proteggere la propria cultura e il proprio patrimonio culturale e rimandano alla Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, adottata all’Aia nel 1954, raccomandano che le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali includano la protezione del patrimonio culturale – mobile e immobile, dei documenti correnti di base che forniscono prove dei diritti e dei diritti dei cittadini nonché necessari alla continuità di amministrazione dei luoghi interessati   

dalla distruzione e dai danni provocati dalle operazioni di sfollamento nel mandato delle loro operazioni di sostegno alla pace; raccomandano a governi e organizzazioni pertinenti delle Nazioni Unite di agire

impedendo il saccheggio e la distruzione di siti e edifici del patrimonio culturale nonché il commercio illecito

in beni culturali; raccomandano che i professionisti del patrimonio culturale integrino le fasi di preparazione al rischio, della risposta ad esso e quella del recupero nei loro programmi di azione e, infine, raccomandare ai membri nazionali ICA, ICOM, ICOMOS e IFLA di creare un Comitato nazionale del Blue Shields – Scudo Blu, lì tali comitati non esistono,  sollecitando le autorità nazionali a sostegno dei ruoli e delle azioni di questi comitati per la protezione del patrimonio culturale.

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