E’ stata inaugurata ieri a Milano “Con straordinario trasporto”, una mostra unica che vede insieme, per la prima volta, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Candelieri di Sassari. Le opere, componenti della “Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane”, Patrimonio Mondiale immateriale e simbolo della tradizione mediterranea, saranno al centro di questa imponente installazione che resterà visitabile allo Studio Museo Messina fino al prossimo febbraio.

Costruzioni monumentali, manufatti antichi, o frutto della creatività contemporanea, passeranno dunque dal clamore delle rispettive piazze in festa all’atmosfera sospesa di questa peculiare sala museale nel centro di Milano. Si tratta infatti del Museo, nella chiesa sconsacrata di San Sisto, che fu atelier di uno dei più rappresentativi maestri della scultura figurativa del Novecento, Francesco Messina. Uno spazio dell’arte “accademica” dove lo stesso homo faber è al servizio del sacro, della comunità, o della propria ispirazione d’artista e dove entreranno a pieno titolo queste opere storiche, forgiate da artigiani, architetti e scultori.

Torri come il Giglio di Nola che svetterà dal piano inferiore fino alla cupola, “Spirale di Fede” che riproduce una storica Macchina di Santa Rosa, la struttura “svestita” della gigantesca Varia di Palmi sulla cui cima il giorno della festa “vola” una bambina, i Candelieri di Sassari con i loro nastri colorati e, infine, i Ceri di Gubbio, “Ceri mezzani” in arrivo dalla gloriosa “Corsa” eugubina, ricongiunta alle altre quattro feste in attesa dell’estensione della candidatura UNESCO della Rete, in corso di definizione.

Alle strutture “a riposo”, private delle centinaia di corpi che le sostengono e le animano durante il faticoso percorso, rispondono le “macchine vive” nelle opere filmiche che, con un complesso sistema di proiezione sulla volta, offrono al pubblico l’affresco digitale di questo straordinario trasporto. L’evento è a cura di Patrizia Nardi, Responsabile Tecnico Scientifico progetti UNESCO Rete delle Macchine, Maria Fratelli, Dirigente Servizio Case Museo e Progetti Speciali Comune di Milano, Patrizia Giancotti, antropologa.