L’ UNESCO, in relazione all’emergenza sanitaria internazionale per la diffusione del CoVid19 – Coronavirus, ha rafforzato la sua cabina di controllo sull’accesso alle scuole e alla formazione per i bambini di tutto il mondo.

A livello globale al momento sono impossibilitati a frequentare le scuole oltre 309 milioni di alunni, in 29 paesi. Secondo UNESCO, la chiusura delle strutture e la sospensione delle attività scolastiche, anche se a tempo determinato, postano costi economici e sociali importanti, soprattutto per i ragazzini che vivono in ambienti svantaggiati. Per dare sostanza a quanto gli esperti sostengono, è stata stilata una lista di motivazioni che rendono questa evenienza così problematica, a breve, medio e lungo termine. Si va dall’interruzione dell’apprendimento ai problemi di alimentazione: in molti paesi le scuole forniscono ai bambini l’unica fonte di alimentazione sana e completa, come in Africa e in alcuni paesi del Sud Est Asiatico, quindi quando le scuole sono chiuse anche la nutrizione in queste aree ne risente fortemente.

Non secondario è che spesso i genitori non hanno le competenze adatte per l’home schooling o la didattica a distanza, così come non sempre è possibile per le famiglie accedere ai mezzi digitali, sia per motivi economici che meramente tecnologici: questo causa grosse disparità. Inoltre, elle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, la mancanza della scuola significa che i bambini sono lasciati a casa da soli, con tutte le criticità che questo comporta. Spesso, poi, per sopperire alla chiusura delle scuola i genitori si assentano dal loro posto i lavoro, generando dei problemi economici che vanno dalla piccolissima alla macroscopica scala. Altro fattore importante è che, con le scuole chiuse, sono mancanti tutti i luoghi primari di socialità per i bambini.

Per sostenere i Paesi che si trovano ad affrontare queste criticità al momento, UNESCO ha stilato un decalogo di buone prassi e creato una pagina web ad hoc che contiene tutti gli strumenti e le indicazioni necessarie per applicare la didattica a distanza e formulare dei modelli di insegnamento “digitali” e accessibili a tutti. LEGGI QUI>>