FranceschiniFranceschini - Ph. archivio

“Aveva davvero ragione Obama. Quando lo ho accolto in occasione della sua visita al Colosseo a pochi giorni dal mio insediamento presentandomi come il Ministro della cultura e del turismo, ha gridato più volte ai suoi collaboratori che non esiste al mondo mestiere più bello. Ed è vero. Mi sono appassionato e divertito quanto mai”. Così il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, avvicinandosi la fine del suo mandato ha salutato i dipendenti del MiBACT nella Sala Spadolini del Collegio Romano.

“Avevo sofferto a lungo la marginalità a cui era stato relegato il ministero, volevo mettere a disposizione un po’ di esperienza politica e parlamentare – ha aggiunto Franceschini –  e sostenere di essermi sentito chiamato a guidare il ministero economico più importante del paese è servito a convincere i decisori a una possibilità di confronto che ha permesso di iniziare la storia di riscatto che in questi anni ho costruito insieme a voi”.

“Non siamo sempre stati d’accordo su tutto – ha detto Franceschini ai molti dirigenti e direttori dei musei autonomi presenti al saluto – ma nel complesso abbiamo innestato tanti cambiamenti, dalla riforma del ministero alla legge sul cinema, dall’art bonus alla legge sullo spettacolo dal vivo. Un processo di cambiamento come questo può contenere scelte giuste e sbagliate, ma il bilancio generale è che si è ricostruita una centralità del settore resa possibile da un lavoro collettivo, una missione di squadra che non sarebbe stata possibile senza le vostre straordinarie professionalità”.

“Chiedo a me e a tutti voi – ha concluso il Ministro – di impegnarci affinché non si torni indietro. I governi si alternano, ma l’Italia resta l’Italia e cultura e turismo rimangono il settore principale su cui investire”.

Il Ministro uscente aveva auspicato in occasione della cerimonia di apertura della 31esima edizione del Salone internazionale del libro di Torino: “Il nuovo governo confermi la centralità delle politiche culturali nelle proprie scelte strategiche” ricordando anche che negli ultimi anni il bilancio della cultura è tornato a crescere in modo significativo, le risorse sono aumentate e si è tornato a assumere. “Non si interrompa questo percorso. – aveva chiesto Franceschini – Investire in cultura e conoscenza e’ una sfida per tutti, ma soprattutto  per il nostro Paese”. 

Questi i dati forniti dal ministro.

– “Sono aumentati fortemente i fondi per archivi, biblioteche e istituti di restauro, passati da 5 a 21 milioni di euro ed è stata restituita allo Stato la competenza per la tutela dei beni librari non statali. 

– È stato istituito il fondo per i sistemi bibliotecari, con risorse per 1 milione di euro annui. 

– Con il concorso per i 500 professionisti della cultura si è già proceduto all’assunzione 95 archivisti e 25 bibliotecari vincitori. 

– È stata liberalizzata la possibilità di riprodurre con mezzi propri immagini di materiale archivistico e librario,

– archivi e biblioteche sono stati elevati a servizio pubblico essenziale.

– con l’Artbonus i contributi di privati volti al sostegno di archivi o biblioteche di appartenenza pubblica o al recupero del patrimonio archivistico e librario sono diventati deducibili al 65%. 

– È stata rinnovata la governance del Centro per il libro e la lettura. 

– È stata vinta la battaglia in sede europea per l’Iva agevolata per tutti i libri indipendentemente dal loro formato (di carta o eBook). 

– È stato siglato Il Patto per la Lettura con le emittenti televisive per promuovere i libri nel grande pubblico.

– È stato creato il nuovo Fondo per il libro e la lettura che stanzia 4 milioni all’anno da quest’anno.

– E poi i grandi investimenti per la valorizzazione delle biblioteche nazionali centrali di Firenze e Roma, la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma, la biblioteca universitaria di Sassari e la  Biblioteca dei Girolamini a Napoli dove nascerà la Scuola di alta formazione biennale post laurea in storia e filologia del manoscritto e del libro antico.

– È stato introdotto un tax credit di 10.000 euro annui per le librerie, incrementato fino a 20.000 euro annui per quelle indipendenti, che favorirà il permanere di questi centri di aggregazione culturale, soprattutto nei centri storici e nei piccoli centri urbani. 

– Il successo del progetto 18app che dal 2016 a oggi ha già portato oltre 750mila ragazzi a comprare libri per un valore pro a oltre 220 milioni di euro”.

Fonte: MiBACT