Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, e la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, hanno sottoscritto una convenzione quinquennale tra i due ministeri per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai fini della messa alla prova.

“È importante che lo strumento dello svolgimento di lavori di pubblica utilità ai fini di messa alla prova – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini – trovi applicazione nei luoghi della bellezza. Guardando l’elenco degli archivi, delle biblioteche e dei musei in cui sarà possibile operare, non si può che pensare che ciò farà del bene alle persone che verranno coinvolte. Partiamo da 52 siti e 102 persone, ma i luoghi della cultura sono tanti e c’è ampio margine per ampliare questa positiva collaborazione tra il Ministero della Cultura e il Ministero della Giustizia, che mi fa piacere sia la prima di questo genere”.

“E’ una forma di visione della giustizia, come riparazione del danno inflitto alla collettività, che trovo feconda”, ha commentato la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia. “La Costituzione non parla di carcere, ma di valenza rieducativa della pena, che trova nell’ istituto della messa alla prova un’espressione particolarmente riuscita. E viene potenziato nella delega penale. I vantaggi sono molteplici: alleggerire il carico tribunali; dare sollievo alle strutture detentive; evitare il passaggio in carcere, quando possibile. E soprattutto stimola questa cultura della pena, come riparazione nei confronti della persona offesa e della collettività”.

Sono 52 gli istituti culturali del MiC dove potrà essere svolta tale attività non retribuita: 11 musei e parchi archeologici, 5 archivi di Stato e 36 biblioteche statali dislocati su tutto il territorio nazionale.

 I tribunali e gli uffici di esecuzione penale esterna territorialmente competenti verranno costantemente aggiornati sulla situazione dei posti di lavoro non retribuito disponibili presso le strutture del MiC, per favorire l’attività di orientamento e avvio degli imputati al lavoro di pubblica utilità.
I possibili settori di impiego saranno nell’ambito della fruibilità e tutela del patrimonio culturale e archivistico, della manutenzione e fruizione di immobili o servizi pubblici e di specifiche competenze o professionalità degli imputati.

Fonte: Ufficio Stampa MiC