La nuova chiusura dei musei per contrastare la diffusione del COVID-19 riporta il Parco Archeologico di Ercolano sui social con un  dell’offerta digitale. 

Nel lanciare il nuovo programma di comunicazione il Parco può fare affidamento su una fedelissima community, che l’esperienza condivisa del lockdown ha contribuito ad espandere e consolidare, una comunità di persone -fatta di visitatori, guide turistiche, operatori della filiera del settore culturale, tutti coloro del territorio e non che interagiscono con il Parco – che si sono riconosciute nel patrimonio culturale raccontato e nei valori identitari di esso enucleati e proposti e che quotidianamente si ritrovano sulle pagine social come in una nuova occasione di socialità e condivisione.  

La seconda chiusura viene colta come una nuova sfida ad interpretare il patrimonio culturale secondo ulteriori modi di leggerlo ed interpretarlo, e propone una spinta graduale verso una maggiore interattività da parte della community facilitando l’emergere di pulsioni che sono state già via via captate e valorizzate nel tempo: negli anni infatti il Parco ha ascoltato le richieste del proprio pubblico, coinvolgendolo nella co-creazione dei propri contenuti e nella programmazione delle azioni, come è stato il caso della trasformazione di Splendori, la mostra sugli ori all’Antiquarium, da esposizione temporanea a mostra permanente, nell’aggiunta di serate alla programmazione serale estiva su input degli utenti, nella continuazione del programma Lapilli anche dopo il lockdown con l’ideazione di una nuova serie. Dalle domus ai reperti, dalle mostre ai cantieri con i lavori di restauro e manutenzione al Parco, tutto il patrimonio si fa racconto e arriva direttamente nelle case e sugli schermi degli utenti.

“Nel limite della mancanza della visita fisica abbiamo voluto vederci una opportunità di potenziamento della presenza digitale –ha spiegato il Direttore Sirano – per consolidare una visione delle pagine social del Parco non solo come luogo di fruizione e condivisione di contenuti culturali ma come luogo digitale dirinascita dello spirito che animava i decumani e le aree pubbliche dell’antica Ercolano, una piazza virtuale dove si ritrovano persone accomunate dagli stessi valori identitari, dove si potrà interagire, con un continuo gioco di sollecitazioni, curiosità e interessi, per proseguire un dialogo avviato in presenza o per avviare nuovi legami. E voglio sottolineare che pur dolorosamente a distanza, il nostro pubblico ci ha premiati nel riconoscere lo sforzo di trasferire ogni contenuto possibile sulle piattaforme digitali, i dati che ci restituiscono le partecipazioni ai canali del Parco sono infatti davvero lusinghieri.”

 

Fonte: Uff. Stampa Parco Archeologico di Ercolano