Si è tenuto l’11 e il 12 maggio il terzo seminario tematico Moreshet, in versione online. Il seminario si è concentrato sul principio del “Adapt to Reuse”, trattando gli aspetti relativi al recupero e al riutilizzo dei beni immobiliari religiosi ebraici. L’evento online ha dato l’opportunità, attraverso casi di studio, di apprendere e identificare le possibilità, delineare problemi e valutare soluzioni nell’area dell’architettura del patrimonio ebraico.

“Il tema del recupero e del riuso del patrimonio architettonico ebraico è davvero interessante – ha commentato Carlo Francini, moderatore di uno dei momenti di confronto – e si interseca con il lavoro sul recupero del patrimonio di interesse religioso, che trova un suo specifico programma fra quelli proposti dal centro del Patrimonio Mondiale. Questo perché il patrimonio religioso presenta un legame fortissimo con le pratiche culturali e quindi con il patrimonio immateriale, e il dibattito che si è creato nel corso di questa iniziativa è stato interessante, poiché si è mosso proprio dalla sollecitazione sulla validità del riutilizzo degli spazi religiosi per scopi difformi rispetto alla loro funzione originaria. La sfida vera è creare il riconoscimento e la consapevolezza del valore di questo patrimonio così complesso e affascinante”.

La sessione di apertura è stata introdotta da un concerto narrato, con musica di Salomone Rossi Mantovano, seguito dai saluti ufficiali e da una presentazione del tema. hanno partecipato alla giornata di lavori, fra gli altri, il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, e il sindaco di Firenze, dario Nardella, portando le esperienze delle loro città – entrambe iscritte alla World heritage List. 

La sessione di lavoro del Seminario di mercoledì 12 maggio, si è articolata in blocchi mattutini e pomeridiani: quelli del mattino sono stati presentati casi di studio dall’Italia ed è stato esemplificato il corretto processo necessario per valutare ogni recupero. La seconda sessione si è invece concentrata sui casi di studio fuori dall’Italia: Polonia, Nuova Zelanda, Germania, Ungheria e Stati Uniti.

Fonte: Comunità ebraica di Mantova