Dopo il primo ciclo di conferenze primaverili, alle quali hanno fatto seguito i grandi spettacoli di “Immaginario Etrusco”, la rassegna che ha visto alternarsi per tutta l’Estate all’interno della Necropoli della Banditaccia artisti del calibro di Rocco Papaleo, Sergio Cammariere, Giancarlo Giannini e la meravigliosa orchestra ‘The Legend of Morricone’, ritornano gli appuntamenti divulgativi sul patrimonio UNESCO, sulla storia e sull’arte di Cerveteri.

Mercoledì 4 settembre, alle ore 17:30 nei locali di Sala Ruspoli in Piazza Santa Maria, nell’ambito della rassegna “Cerveteri, tra passato e futuro”, si terrà la conferenza dal titolo “L’Area Sacra in località Sant’Antonio”, che vedrà come relatore il Professore Adriano Maggiani.

Laureatosi a Pisa e specializzatosi presso la Scuola archeologica italiana di Atene, Maggiani è stato tra l’altro funzionario archeologo presso la Soprintendenza archeologica della Toscana, professore ordinario presso l’Università Ca’ Foscari e direttore dell’Istituto per l’archeologia etrusco italica del CNR, e si è occupato di numerosi scavi in Turchia e in Italia, con particolari attenzioni ai problemi dell’architettura e della scultura funeraria, della religione e della epigrafia etrusca e di aspetti dell’arte e della cultura di Liguri e Veneti preromani.

“L’Area Sacra di Sant’Antonio è una di quelle di maggior pregio da un punto di vista dei ritrovamenti archeologici – ha dichiarato Lorenzo Croci, Assessore alla Promozione e Sviluppo Sostenibile del Territorio – frutto di numerosi studi e campagne di scavo sin dal 1993, è anche tristemente nota per essere stata oggetto nei decenni passati di scavi clandestini. Tra i reperti di maggior pregio, figura sicuramente la coppa a figure rosse con Ilioupersis, ora restituita all’Italia, firmata da Euphronios e attribuita ad Onesimos come ceramografo, opera unica per complessità e coerenza delle immagini ispirate agli eventi relativi alla guerra di Troia. Questi incontri, che già nel loro primo ciclo hanno riscosso una grande partecipazione di pubblico, rappresentano una grande occasione per conoscere e approfondire le radici della cultura e dell’arte della nostra città. Iniziative che auspico che anche in questa seconda serie, possano riscuotere altrettanto gradimento da parte del pubblico”.