La conoscenza del patrimonio è la prima tappa per la sua salvaguardia. Grazie al censimento delle specie vegetali del Parco Reale arriva l’iscrizione nell’elenco regionale – Legge n. 10/2013, art. 7 “Disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale, censimento degli alberi monumentali”- di 7 esemplari del Museo Verde della Reggia di Caserta.

Con decreto del 30 settembre scorso, è stato approvato il 12esimo elenco regionale degli alberi monumentali della Campania. Nell’ottica di certificare, istituzionalizzare e proteggere il patrimonio arboreo del Complesso vanvitelliano, l’Istituto museale ha avviato l’iter per il giusto riconoscimento delle specie vegetali che impreziosiscono il Parco Reale.
Sette gli alberi che sono andati ad aggiungersi ufficialmente ad altri sette già riconosciuti in passato nell’elencazione degli alberi monumentali della regione Campania. Sono il Cedro del Libano (nel Parco Reale), Cipresso di Monterey, Eucalipto, Platano, Sequoia, Sughero, Zelkova giapponese. Gli esemplari già riconosciuti sono: due Magnolie e l’Araucaria della Castelluccia, due Maclura Pomifera, Cedro del Librano e Abete di Douglas del Giardino Inglese. L’opera, però non è giunta al termine. Gli accertamenti all’interno del polmone verde della Reggia di Caserta non sono ultimati e altre alberature sono candidate.

Grazie anche alle collaborazioni attivate con l’Università Federico II e con l’Università di Bologna, le iniziative di conoscenza, tutela e salvaguardia andranno avanti senza sosta su tutto il vasto Museo Verde del Complesso vanvitelliano. Sempre più grande sarà l’impegno per comunicare ai visitatori l’importanza e la vulnerabilità di questo patrimonio vegetale sollecitando alleanze per garantirne la salvaguardia. A breve tutti gli esemplari saranno valorizzati da un dispositivo di riconoscimento nelle adiacenze, corredato anche di un QR code per la lettura di una scheda di approfondimento.

 

Fonte: Uff. Stampa Reggia di Caserta