Sicilia UNESCO- Cattedrale di NotoSicilia UNESCO- Cattedrale di Noto - Foto Cred. Tango7174

I comuni inseriti nella lista UNESCO fanno rete per intercettare turisti. Accade in Sicilia, dove – per farsi conoscere meglio – snocciolano chiese barocche e palazzi nobiliari, cube bizantine e castagni centenari, castelli e feste popolari attraverso cartelli interattivi: basta un click per ricevere grazie a un codice QR le informazioni su monumenti, sagre, iniziative di ciascuna località. Tutti insieme, stessa grafica, stessi colori, stesso marchio per dare ancora più smalto ai tesori patrimonio dell’umanità.

Per portare sotto i riflettori questi luoghi storici di interesse culturale, l’assessorato regionale al Turismo, infatti, ha realizzato un progetto di promozione con cartellonistica, brochure e una piattaforma multimediale su 26 comuni che ricadono nei siti UNESCO Monte Etna, Città tardo barocche del Val di Noto e la Villa romana del Casale di Piazza Armerina.

«Siamo la regione italiana con il più alto numero di siti UNESCO, un patrimonio da valorizzare che può creare interesse nei visitatori. Si parla spesso di destagionalizzare il turismo e l’offerta che si può proporre in tutte le stagioni è proprio quella culturale – spiega l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo – Abbiamo messo in rete tutti i comuni per arrivare a una offerta omogenea, strutturata e di qualità degli itinerari storico culturali dei comuni che ricadono nei siti UNESCO con brochure, in italiano e in inglese, con la mappa e i principali monumenti da visitare, cartelli che raccontano un dettaglio il bene monumentale, una app che utilizzando il codice qr consente di accedere ai contenuti anche con lo smartphone».

Una iniziativa che sarà presentata in tutte le prossime fiere internazionali e che segna la riscossa dei piccoli comuni, anche loro come le cittadine più note, con un pieghevole bilingue, le mappe, i cartelli, e con i sindaci ieri presenti in gran numero alla presentazione a Catania, da San’Alfio a Piedimonte, da Trecastagni a Belpasso, da Randazzo a Ragalna. Sindaci ai quali l’assessore rivolge l’appello di “piantare” al più presto i cartelli e di contribuire all’arricchimento e all’aggiornamento del sito in vista dell’alta stagione turistica. «Perché sul web si trova tutto, ma spesso le informazioni non sono aggiornate, sagre e iniziative non sempre sono rintracciabili in anticipo».

«Noi facciamo parte del sito delle città barocche del Val di Noto, nato nel 2002 – commenta il sindaco di Militello, Giuseppe Fucile – Si parla sempre di Noto, meno dei piccoli centri. Siamo felici, grazie a questo progetto di itinerari storico-culturali, di promuovere la nostra città e di avere materiali divulgativi per far conoscere il nostro patrimonio barocco, il nostro centro storico». «C’è ancora molto da fare per rendere le nostre città adatte al turismo – aggiunge l’assessore di Adrano, Pietro Mavica – Anche i cittadini dovrebbero credere di più nel loro territorio. Stiamo cercando di valorizzare il castello, queste iniziative ci aiutano».

A portata di click, sono stati censiti circa 500 siti che confluiscono in una piattaforma multimediale all’indirizzo www.buonastrada.eu che mette in rete un vasto territorio, valorizzandone il patrimonio storico, artistico e culturale, attraverso percorsi guidati, audioguide e virtual tour e mediante codici QR presenti sulle targhe monumentali. Una segnaletica che si aggiunge a quella già esistente: così , fa un esempio l’assessore Barbagallo – che presenterà al Vinitaly l’itinerario dei vini con il treno e i bus, Around Etna – , a Trecastagni ci sarà anche la segnaletica per l’itinerario di fede, quello storico culturale e l’itinerario degli autori, con Ercole Patti e Verga, mentre a Bronte ci sarà pure quello dei castelli dell’Etna.

Il progetto, cofinanziato con il Ministero, prevede la distribuzione di 20 mila brochure a ogni singolo comune, oltre a quelle che farà circuitare l’assessorato. Mentre un analogo investimento «sarà attivato dopo l’estate – riprende l’assessore – per gli altri 43 comuni ricadenti nei siti UNESCO siciliani».

Fonte: lasicilia.net