“L’archeologia del futuro? Gli scavi negli archivi, nei depositi. E nelle biblioteche. Il passato da riscoprire e conoscere non è solo quello ancora sotto terra. Sono anche le miniere di materiali e dati che, da troppo tempo, attendono di essere valorizzate, attraverso lo studio e la presentazione al pubblico”.

Così Antonella Coralini, professore di Archeologia Classica all’Università di Bologna e, dal 2016, Presidente di AIPMA (Association Internationale pour la peinture murale antique), introduce un appuntamento culturale importante, che si svolgerà al MANN mercoledì 27 e giovedì 28 giugno.

Si tratta del convegno “Miniere della memoria. Scavi in archivi, depositi, biblioteche”, in programma al Museo, nella splendida sala del Toro Farnese, per sancire quell’articolato e necessario sistema di sinergie interistituzionali, che il MANN intende stabilire, promuovendo, così, lo studio rigoroso dell’archeologia e, più in generale, della cultura classica.

“In stretto rapporto, temporale e semantico, con la mostra ‹‹Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta››, che sarà ospitata al MANN dal 28 giugno prossimo, il convegno ‹‹Miniere della memoria›› tesse un dialogo di alto spessore scientifico con istituzioni prestigiose. Senza il comune percorso, tracciato con l’Istituto Centrale per l’Archeologia in collaborazione con l’Università di Bologna (Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Programma Vesuviana) e con il Centre Jean Bérard, le nostre ricerche non avrebbero avuto la visibilità che meritano”, afferma Paolo Giulierini, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

“Le due giornate di studio costituiscono l’appuntamento napoletano dei Discorsi sul Metodo dell’Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA), il secondo della linea ‹‹Archeologie alibi››, che l’Istituto condivide con l’Università di Bologna e si propone di promuovere la cultura della valorizzazione dei giacimenti di dati primari e secondari, archivi, depositi e biblioteche. L’incontro a Napoli, insieme al MANN ed in collaborazione con il Centre Jean Bérard, affronterà un aspetto del lavoro sull’antico, protagonista dell’archeologia del futuro, partendo proprio dalla miniera culturale rappresentata dal Museo”, spiega Elena Calandra, Direttore dell’ICA.

In due intense giornate di confronto (mercoledì 27 giugno, dalle 10 alle 19 e giovedì 28 giugno dalle 9.30 alle 17), tanti illustri interpreti, italiani e stranieri, racconteranno la loro visione dell’archeologia del domani: tra questi, naturalmente, Paolo Giulierini, Elena Calandra ed Antonella Coralini, ma anche, per citarne solo alcuni, Valeria Sampaolo (ex Conservatore Capo del MANN), Luigia Melillo (ex responsabile del Laboratorio di restauro e delle relazioni internazionali del MANN), Floriana Miele (responsabile ufficio catalogo del MANN), Antonio De Simone (Università Suor Orsola Benincasa), Bruno Frangipani (Consorzio Glossa), Laurentino Garcia y Garcia, Nicolas Monteix (Université de Rouen) e Ludi Chazalon (Université de Nantes).

Fonte: MiBACT