Punta tutto sull’ecosostenibilità l’intervento di pulitura programmato dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia sul grande mosaico pavimentale a tessere bianche e nere collocato al Ninfeo e raffigurante un Tritone fra personaggi marini mitologici.

Si tratta della porzione di un grande mosaico di epoca romana ritrovato in località Casal di Statua, lungo la via Aurelia, grande via che i Romani tracciarono per congiungere Roma con Pisa e Genova, lungo il litorale tirreno, e datato al I-II secolo d.C.. 

Il mosaico fu distaccato e smembrato nell’agosto del 1941 per volontà di Salvatore Aurigemma, allora Soprintendente alle Antichità dell’Etruria meridionale, e trasportato al Museo di Villa Giulia per assicurarne la salvezza ed evitare il pericolo di rovina.

Oggi è possibile ammirarlo diviso e collocato in tre parti della villa: sotto la loggia dell’Ammannati, nel livello inferiore del Ninfeo e nel secondo cortile. I vari elementi componevano dunque un’unica scena mitologica che non è dato sapere se fosse integrata anche da altri elementi e/o da una rappresentazione centrale intorno alla quale si andavano a disporre le figure attinenti al mondo marino recuperate.

Era già menzionato nel 1923 negli Atti di Archivio della Soprintendenza agli Scavi di Roma come “mosaico in ottime condizioni, intaccato solo in piccolissima parte dagli operai adibiti al lavoro [per la sistemazione di un tratto della Aurelia]”.

Dal 2 e al 15 novembre 2021 ha inizio una delicata operazione di pulitura, condotta dalla restauratrice Miriam Lamonaca con l’utilizzo di un prodotto innovativo per la rimozione delle patine biologiche. Un detergente ecologico a base di enzimi stabilizzati, Nasier, messo a disposizione dalla società Brenta srl che non contamina l’ambiente e rende sicuro il lavoro del restauratore grazie alle sue proprietà ecologiche. L’intervento ha come scopo la conservazione a lungo termine dei materiali e la restituzione della leggibilità della forma e della superficie per la comprensione del significato dell’oggetto.

A supporto dell’intervento complessivo, sarà condotta una sperimentazione, grazie all’ausilio delle indagini diagnostiche di controllo condotte dalla ditta Tecno.EL, per confrontare l’efficienza della tecnologia del detergente Nasier rispetto alla tradizionale pulitura enzimatica. L’intervento sarà seguito da un’ulteriore fase sperimentale che vedrà l’uso di un nuovo disinfettante sicuro per l’operatore e a basso impatto ambientale, sviluppato da Brenta srl come step successivo alla detergenza di Nasier.

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IN ESCLUSIVA PER I POSSESSORI DELL’ABBONAMENTO AL MUSEO

visita RISERVATA al cantiere di intervento a cura della funzionaria restauratrice Miriam Lamonaca 

Venerdì 5 e venerdì 12 novembre

Ore 11.30

Prenotazioni all’indirizzo mn-etru.comunicazione@beniculturali.it