Un tassello fondamentale sta per essere inserito nelle attività del grande progetto di tutela e valorizzazione di Napoli come Sito del Patrimonio Mondiale: la città – il cui territorio iscritto è importante e conta centinaia di migliaia di residenti ed una qualità e varietà urbanistica che lo ha reso unico al mondo – è pronta al posizionamento di trenta postazioni di cassonetti interrati o seminterrati per l’immondizia nell’area Unesco. Quella che in altre città apparirebbe come una questione piuttosto banale, non lo è affatto nella capitale partenopea, dove sotto la vita pulsante della metropoli giacciono strati dei resti della storia della città antica e in cui ogni attività di scavo coincide con un ritrovamento archeologico. 

Il progetto è stato illustrato a Palazzo San Giacomo due giorni fa. “La riprogettazione del sistema ambientale nel perimetro del centro storico sito Unesco – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice – sarà realizzata con una parte di fondi del Patto per Napoli e passerà attraverso una serie di interventi significativi.” 

“L’attività messa in campo – ha spiegato l’amministratore dell’azianda Asia Iacotucci – presenta una sua complessità legata, soprattutto, alla predisposizione degli atti necessari ad ottenere il via libera della Soprintendenza agli interventi. Per questo, l’azienda si è fatta carico direttamente dell’analisi archeologica preventiva alla quale seguirà, in caso di esito positivo, l’attività di scavo per il posizionamento dei nuovi cassonetti che sarà effettuata con la partecipazione di un archeologo.” 
“La scelta delle strade – ha chiarito il direttore generale Mascolo – si è basata non solo guardando all’elemento monumentale dei luoghi, ma estendendo la valutazione alla tipologia delle strade e alla possibilità di garantire il passaggio dei mezzi per il prelievo dei rifiuti.”

Il progetto prevede sia il posizionamento di contenitori per la raccolta differenziata interrati o seminterrati ma anche l’acquisto di mezzi dedicati, in molti casi costruiti ad hoc perché possano lavorare in un contento delicato come quello del centro storico Patrimonio Mondiale. Si tratta dunque di un nuovo modello pensato per trenta luoghi dell’area del sito del Patrimonio Mondiale, che potrà essere successivamente replicato in altre zone della città e consentirà, nelle strade interessate, di liberare le strade dalla presenza di cassonetti e campane.

Questo sistema, mutuato da altre città italiane che lo hanno già sperimentato, anche in luoghi di grande pregio monumentale e turistico, come Firenze, hanno incoraggiato la scelta, adottata in diversi comuni italiani anche in contesti privati, come i condomini di nuova costruzione.
Le caratteristiche tecniche dei nuovi sistemi di raccolta sono stati illustrati dal direttore del settore ricerca e innovazione della partecipata di igiene urbana Stanganelli: la capacità dei contenitori sarà di cinque metri cubi, lo scavo per il posizionamento avverrà ad una profondità di due metri e novanta, con un’attività che sarà realizzata d’intesa con i Rup e i direttori dei lavori degli interventi Unesco in un’ottica di ottimizzazione e risparmio di costi, evitando la duplicazione delle attività di scavo.
Nelle strade interessate, scompariranno i contenitori stradali, saranno interrati quelli per la raccolta di carta, vetro e plastica e si procederà con la raccolta domiciliare per l’umido e l’indifferenziato.
Un milione di euro circa il costo totale dell’intervento, mentre la tempistica, una volta superata la lunga fase preliminare necessaria per le autorizzazioni, sarà di una settimana al massimo per ogni posizionamento.
“Il lavoro di individuazione dei luoghi – ha sottolineato D’Angelo della direzione Valorizzazione sito Unesco – è stato svolto in sinergia con l’ASIA nel corso degli ultimi due anni, con attività di ricognizione sul luogo per verificare l’esistenza di vincoli particolari o di spazi troppo angusti che, in alcuni casi, hanno portato all’esclusione di alcune strade.”