“La città industriale di Ivrea è situata nella regione del Piemonte e si sviluppò come sede della Olivetti, azienda produttrice di macchine da scrivere, calcolatori meccanici e computer. Comprende una grande fabbrica ed edifici progettati per servire l’amministrazione e i servizi sociali, oltre a unità residenziali. Progettato dai maggiori urbanisti e architetti italiani in larga parte tra gli anni Trenta e Sessanta, questo insieme architettonico riflette le idee del Movimento Comunità. Ivrea, modello di progetto sociale, esprime una visione moderna delle relazioni tra produzione industriale e architettura”.
Con queste motivazioni – che si rifanno al IV criterio individuato dal Centro del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO – il sito “Ivrea Città Industriale del XX secolo” è stati inserito nel luglio 2018 nella World Heritage List.
Essa rappresenta, nel panorama italiano e mondiale, un modello atipico di città industriale moderna e si impone all’attenzione generale come risposta alternativa ai quesiti posti dal rapido evolversi dei processi di industrializzazione novecenteschi.

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Diversi elementi concorrono alla sua costruzione: la presenza dell’Olivetti e l’azione di Adriano Olivetti che crea un terreno fertile di idee e di scambi con le culture del lavoro internazionali coeve; le riflessioni sulle ricadute della produzione sul territorio elaborate dei tayloristi sociali degli anni Trenta; le idee sulla città funzionale proposte nei primi Congressi Internazionali di Architettura Moderna; la proposta comunitaria elaborata da Olivetti nel secondo dopoguerra; la felice congiuntura economica che investe la fabbrica tra il 1954 e il 1958; l’introduzione di discipline come la psicologia e la sociologia applicate direttamente alla conoscenza e al miglioramento della produzione; l’introduzione di tecniche urbanistiche innovative nella pianificazione della città e del territorio e la visione della cultura come elemento di modernizzazione sociale.

Ivrea rappresenta, dunque, il possibile modello di sviluppo, fondato sulla collaborazione tra capitale e lavoro, tra lavoratori e imprese alternativo a quello tradizionale. Tutto ciò si traduce in un ‘progetto realizzato’ dove le nuove relazioni industriali, sindacali e le politiche sociali costituiscono i presupposti tanto delle opere di architettura moderna quanto dei piani urbanistici, che ridisegnano la città e il suo contesto territoriale.

Il complesso di edifici di straordinaria qualità che compone la città industriale di Ivrea costituisce tra le prime e più alte espressioni di una visione moderna dei rapporti produttivi in cui le funzioni sono individuate attraverso il filtro tanto delle riflessioni sul cittadino – utente proposte dal Movimento Comunità quanto delle nuove relazioni industriali che l’Olivetti elabora.

Il Movimento Comunità, fondato a Ivrea nel 1947 sulla scorta delle riflessioni teoriche proposte da Adriano Olivetti e riguardante un nuovo ordinamento politico e amministrativo basato sulla Comunità, propone un modello economico caratterizzato da una visione collettiva delle relazioni tra lavoratori e comunità delle imprese, regolata da un’attenta attività di pianificazione, da un’attitudine dell’industria a riversare i benefici economici sul territorio, da un’innovativa politica dei servizi sociali e dall’affermazione del primato della cultura nelle azioni di modernizzazione sociale.

È su questa eredità – che è anche stimolo, riflessione, apertura sul futuro – che poggia le proprie basi l’inserimento di “Ivrea Città Industriale del XX secolo” nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.