PATRIMONIO MONDIALE PER LA SCUOLAPATRIMONIO MONDIALE PER LA SCUOLA

E’ stato presentato questa mattina in Sala Spadolini presso la sede del MiBACT il progetto “PATRIMONIO MONDIALE NELLA SCUOLA”, finanziato grazie ai fondi della Legge 77/2006, promosso e curato dall’ Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e il Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca.

Ad introdurre alla platea il progetto e la sua valenza Giacomo Bassi, presidente dell’Associazione e Sindaco di San Gimignano. “Il progetto è stato elaborato in un’ottica di servizio, seguendo la direzione dell’impegno dell’Associazione, che unisce la maggior parte degli enti che gestiscono i siti UNESCO italiani e che era nata, appunto, come luogo di incontro e confronto per gli amministratori pubblici che si trovano impegnati sul territorio con delicatissimo ruolo. – ha spiegato Bassi – Ad oggi, dopo quasi 20 anni di attività, l’Associazione ha assunto il ruolo di interlocutrice nei confronti del Governo, del Parlamento e anche, in generale, del mondo della cultura. Il progetto scuola nasce quindi dalla percezione che si dovesse mettere nella cassetta attrezzi di insegnanti ed educatori italiani uno strumento per poter parlare ai propri scolari, studenti e alunni dei siti UNESCO italiani e dell’importanza del patrimonio mondiale, del quale e giovani generazioni saranno eredi, conservatori, gestori, fruitori, che avranno il compito di mantenerli fruibili all’umanità, che ne è virtualmente proprietaria. Il Patrimonio rappresenta un pezzo della storia dell’uomo sulla terra – ha aggiunto il presidente dell’Associazione – e la racconta: i luoghi devono essere quindi ascoltati e per questo conosciuti. La Scuola ha quindi il compito di mettere in condizione i giovanissimi di apprezzare  la bellezza che ci circonda, proteggerla da agenti esterni, dal tempo che passa ai disastri naturali, dove per bellezza non intendo solo il senso estetico, ma l’elemento propedeutico alla condivisione di valori profondi dell’umanità: la pace, i diritti, la solidarietà, il rispetto. La bellezza serve a aprire la mente, affinché valori possano trovare cittadinanza dentro di noi, non basta quindi averla attorno ma essa va compresa. Gli insegnanti, che hanno la password per entrare nelle menti dei ragazzi, devono essere messi nelle migliori condizioni per realizzarle questo percorso di conoscenza e consapevolezza. Il progetto è quindi uno strumento che noi vogliamo mettere a loro disposizione, a servizio delle scuole.”.

La consapevolezza del valore dei luoghi dove i nostri giovani, e non solo, vivono è stata al centro dell’intervento di Carlo Francini, site manager del sito UNESCO “Il Centro Storico di Firenze” e coordinatore comitato tecnico scientifico Associazione. “Per chi ricopre un ruolo come il mio il tema del rendere consapevoli i cittadini del valore del patrimonio UNESCO è un obiettivo fondamentale.  Il vero fulcro del progetto è questo e da questo momento abbiamo a nostra disposizione una piattaforma e un sistema, da costruire ed implementare con chiunque partecipi al concetto di UNESCO, con i suoi onori e oneri, per creare una sinergia incentrata su scuola e giovani.”.

Patrimonio Mondiale nella Scuola  prende le mosse dal sito web www.patrimonionellascuola.it, un portale di carattere didattico che – sviluppato in due sezioni, una per i docenti e l’altra dedicata agli studenti – accompagnerà gli utenti alla scoperta dei Siti italiani in maniera semplice ed intuitiva, proponendo – fra le altre – proposte di approfondimento  in  ambito storico, culturale e naturalistico a portata di click, i cui contenuti saranno proposti anche nelle traduzioni in lingua inglese e francese. Nel progetto sono state inserite diverse proposte didattiche legate al tema del Patrimonio Mondiale ed altre verranno attivate di volta in volta direttamente sul territorio dei Siti interessati. Sono inoltre previste di aggiornamento perché le istituzioni scolastiche locali possano entrare in contatto con le proposte educative offerte dal World Heritage Education Programme e alla realtà costituita dalla rete delle scuole associate all’UNESCO, a livello nazionale e internazionale.

Mariangela Busi, Project Manager de “PATRIMONIO Mondiale”, ha quindi spiegato come funziona il progetto. “Siamo partiti dal prendere coscienza sulle criticità che emergono quando si propone un percorso di formazione su un sito UNESCO nelle scuole: a rispondere sono solo gli insegnanti di storia dell’arte, come se la bellezza fosse ad esclusiva comprensione ed appannaggio degli specialisti. Noi vogliamo con il progetto dare un significato diverso al nostro Patrimonio, aiutare gli insegnanti a dare un diverso significato. Di fatto, nelle scuole c’è una competenza trasversale che riguarda alla convivenza civile e noi riteniamo che la conoscenza dei Siti UNESCO vada inserita in questa ottica didattica. Il punto di partenza, sul quale abbiamo lavorato moltissimo, perché i siti sono 51 ed ognuno risponde ad un gestore diverso ed è difficile metterli a sistema, è stata la creazione di una community dove far confluire nuove esperienze, fra scuole e siti, gruppo di lavoro a livello nazionale. Il sito presenta diverse sezioni: una introduttiva che spiega cos’è l’UNESCO, la convenzione, il suo ruolo; un’altra racconta ogni sito presentandone quei valori che ne hanno fatto un elemento unico ed eccezionale, focalizzando l’attenzione sul fatto che questo valore è proprietà di tutta umanità e per questo va protetto e valorizzato. In questa sezione c’è una mappa interattiva che presenta schede per ogni sito con illustrazioni, immagini, approfondimenti; le schede sono calibrate sia per studenti che per i docenti.  La sezione più innovativa è quella dei percorsi didattici : una banca dati che ogni singolo Sito mette a disposizione  delle scuole in un archivio di esperienza già concluse ma che vanno condivise in quanto tutte diverse e tutte speciali. Lo strumento dell’alternanza scuola-lavoro è una opportunità essenziale per sviluppare con studenti la conoscenza dei Siti UNESCO e sviluppare una generazione di cittadinanza attiva attraverso l’esperienza diretta, per conoscere i siti nel loro valore e criticità, identificarsi in essi e sviluppare in ciascuno quello spirito di responsabilità che è necessario per la tutela del Patrimonio. Il portale è in continuo aggiornamento e questa è la sezione che andrà arricchendosi con esperienze dei Siti italiani, degli stessi ragazzi che si muovono in prima persona per tutelare e valorizzare il Sito in cui vivono.  La sinergia con il MIUR nasce dall’esigenza, quindi, di individuare le modalità più efficaci per spiegare agli insegnanti come sfruttare questo mezzo: per questo abbiamo calendarizzato 5 incontri per incontrare sul campo il mondo delle scuole: per cominciare saremo al  WTE di  Padova fra due settimane e poi, a metà novembre, all’ABC di Genova.”

A portare il sostegno dell’UNESCO Enrico Vicenti, della Commissione Italiana. “Per noi una iniziativa come questa è emblematica come esempio di buona pratica, soprattutto per l’elemento di sinergia fra cultura ed educazione. Questa si realizza anche in campo pratico con il coinvolgimento e la collaborazione di due ministeri, il MiBACT e il MIUR, che a loro volta sono collegato con l’Associazione che raccoglie la maggioranza dei siti italiani, il che esemplifica una realtà di collaborazione a diversi livelli. – ha detto Micenti – Per quanto riguarda il tema della consapevolezza, il Patrimonio ha un grosso valore simbolico, specie in un frangente di accesa globalizzazione: esso aiuta a riconoscerci e al tempo stesso ci rende consapevoli della universalità del suo valore.  La Commissione italiana UNESCO sta lavorando da tempo su questo, anche con la collaborazione del Comitato UNESCO giovani.”

“Il rapporto fra MIUR e patrimonio non è così ordinario ma è sicuramente strategico. – ha commentato Arnaldo Colasanti in rappresentanza del sottosegretariato del Ministero – Noi con la “buona scuola” abbiamo fatto di tutto per rivedere il concetto di formazione, che vive una deregulation nella quale la globalizzazione e le tecnologie portano altrove i training della formazione stessa. La mia generazione è completamente diversa da quella di mia figlia in termini di percezione della lettura, scrittura, della conoscenza: è la grande opportunità della modernità ed è chiaro che la trasmissione dei saperi deve fare i conti con una perdita di canonicità e di gerarchia. La cultura è fatta di “loci”, come dicevano gli antichi, se i loci servono alla trasmissione dei saperi la consapevolezza dei luoghi ci permette di capire chi siamo, facendo capire che viviamo di differenze e che queste ci arricchiscono. Il compito del MIUR in questo progetto è quello di rendere, assieme all’Associazione e al MiBACT, portale fruibile agli insegnanti e ai dirigenti che sono bombardati da proposte e informazioni, facendo sistema, portando la piattaforma ai tavoli della formazione, lavorando con le città sito UNESCO già presenti e anche lavorando su alternanza scuola-lavoro, costruendo assieme un sistema di follow-up per trovare relazioni vere fra i territori, insistendo sull’idea che le differenze fra i territori sono arricchenti.”

A concludere i lavori Ilaria Borletti Buitoni,  sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali. “Un sindaco italiano ha recentemente dichiarato inutile il fondo UNESCO. Io avrei voluto dire a questo sindaco che ha dichiarato una colossale sciocchezza, poiché l’UNESCO non fa assegni ma fa molto di più: riconosce le radici culturali del mondo e attraverso le sue azioni le tutela, puntando sulle attività di preservazione e valorizzazione dei Siti che raccontano queste radici. UNESCO significa orgoglio, conoscenza consapevolezza, responsabilità e il ruolo di questa Associazione, in questo ambito, è rilevante sia dal punto di vista culturale che identitario.  Il MiBACT sposa il progetto e la proposta in maniera completa, poiché “non puoi proteggere quello che non ami e  puoi amare quello che non conosci” e se non prepariamo le generazioni a conoscere il Patrimonio non possiamo pretendere che lo proteggano, o trovino la radice di quello che loro essi stessi sono. Il ruolo del MiBACT sarà fondamentale per veicolare il progetto e i suoi contenuti in sostegno all’Associazione promotrice, assieme al MIUR accenderemo un faro grande e incisivo sul mondo dei Siti UNESCO che abbiamo in Italia.”