Si è tenuta stamattina, presso la sede del Ministero della Cultura a Roma, la conferenza stampa “Il 5G e le tecnologie spaziali applicate alla tutela dei beni culturali” per presentare quattro progetti innovativi nati dalla collaborazione tra ESA (Agenzia Spaziale Europea), ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e MiC.

I quattro progetti (Vadus, Space to Tree, Amor, Pomerium) sono incentrati su sistemi di monitoraggio avanzati per il patrimonio culturale che integrano il 5G con diverse metodologie e tecnologie satellitari. Sostenuti dalla Agenzia Spaziale Italiana nell’ambito del programma ARTES dell’Agenzia Spaziale Europea, sono incentrati sulla realizzazione di sistemi di monitoraggio avanzati per il patrimonio culturale, con l’integrazione di diverse metodologie e tecnologie per estrarre informazioni a valore aggiunto atte a supportare le attività dell’Ente Gestore, in particolare le attività relative alla pianificazione e gestione delle manutenzioni. Gli scenari di rischio affrontati con le tecnologie previste dai progetti sono vari. Tra questi si menzionano in particolare la stabilità del suolo e dei manufatti, l’impatto delle attività antropiche, l’analisi della vegetazione infestante, le analisi della concentrazione ed effetto degradante di agenti inquinanti nell’ambiente urbano.

ENEA partecipa al progetto Vadus che mira a sviluppare soluzioni innovative di realtà aumentata e virtuale per la fruizione di beni artistici e monumentali attraverso la convergenza di tecnologie 5G, servizi satellitari e infrastrutture Cloud. Oltre all’ENEA, partecipano al progetto Sapienza Università di Roma, TIM, i Parchi Archeologici del Colosseo e di Ostia Antica e NEXT Ingegneria dei Sistemi.

Fonte: ENEA.it