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L’ Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale sostiene e promuove il master di I LIVELLO “GESTIONE DEL PATRIMONIO MONDIALE E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI“, organizzato dall’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT con il patrocinio di Federculture, Symbola e Associazione per l’Economia della Cultura.

Il percorso di studi proposto, che avrà inizio il prossimo gennaio secondo una modalità mista – con lezioni on line e in aula – mira a fornire tutti gli strumenti conoscitivi necessari per la gestione e la valorizzazione di beni e attività culturali a livello internazionale, con l’obiettivo di contribuire alla formazione di esperti che possano occupare ruoli di consulenza in istituzioni pubbliche o private.

Il Comitato Scientifico del Master, al cui coordinamento c’è l’architetto Maria Grazia Bellisario, ex Direttore Ufficio UNESCO MiBACT e docente di Economia dei beni e delle attività culturali UNINT, ha lavorato alla redazione di un programma che spazia dallo studio approfondito di Lingue e Linguaggi alle Global Politics & Government, Business Administration & International Management. Al Comitato partecipano Carlo Francini, coordinatore del Gruppo tecnico dell’A.B.I.P.M e site manager di Firenze Patrimonio Mondiale e Ingrid Veneroso, direttrice della Rivista Siti.

“Attraverso il confronto con le diverse realtà interessate, abbiamo riconosciuto la necessità di contribuire alla formazione di professionisti della gestione dei beni  e delle attività culturali, con un particolare riferimento ai beni iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, in  stretto rapporto con le  più significative espressioni della cultura nazionale e internazionale.  La proposta del Master risponde alla sfida che nei prossimi anni prenderà forma nel nostro sistema-Paese: riconoscere e avere le giuste professionalità da inserire nelle posizioni direttive, fra le fila dei policy makers ma anche fra gli operatori che quotidianamente si occupano delle diverse attività che afferiscono alla gestione dei siti Patrimonio Mondiale, all’interno di istituzioni,  pubbliche amministrazione,  organizzazioni  di settore, ha spiegato la Bellisario . – Come ci indica il Centro del Patrimonio Mondiale, la formazione e la capacity building degli operatori del Patrimonio Mondiale ad ogni livello sono fondamentali per l’implementazione della Convenzione UNESCO del 1972 sulla protezione e valorizzazione del Patrimonio Mondiale, nelle connessioni con la salvaguardia e  la promozione dei beni immateriali. “

“Il percorso che UNINT propone mira a formare professionisti che siano in grado di supportare istituzioni, soggetti pubblici e privati nel concorrere, con gli strumenti adeguati, ai riconoscimenti UNESCO, che, attraverso l’uso mirato di strumenti digitali avanzati e una specifica consulenza linguistica, possano contribuire nelle azioni di valorizzazione e gestione di siti del Patrimonio Mondiale e, più in generale, delle attività culturali. – ha spiegato Sara Trucco, docente e direttore didattico del Master – Vogliamo anche offrire elementi adeguati di conoscenza delle convenzioni internazionali e della normativa di settore, nazionale e internazionale, della diplomazia culturale, nonché degli strumenti di programmazione e gestione comunitaria, per favorire il supporto e l’interazione qualificata con/per le istituzioni e altri soggetti, anche nell’ottica della costituzione di nuove imprese nel settore culturale.”

Il master si rivolge a studenti e/o a professionisti del settore che siano in possesso di almeno una laurea triennale. Tra i professionisti, si rivolge ad operatori dell’amministrazione pubblica e provenienti dall’ambito privato che siano interessati ad acquisire crediti formativi necessari agli sviluppi di carriera. Il termine per le iscrizioni per l’anno accademico 2020/2021 è previsto il 30 novembre.

“Con questa offerta formativa -spiega Claudio Bocci, già Direttore di Federculture e Presidente del Comitato Scientifico del Master-, intendiamo formare professionisti in grado di implementare la metodologia dei Piani di Gestione Unesco che è valida anche per valorizzare lo sterminato patrimonio culturale diffuso sul territorio mettendo al centro il tema della gestione e, quindi, dell’impresa culturale”.