Si è tenuto il 21 novembre scorso ad Urbino il convegno “SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE AZIONI PER L’ADATTAMENTO E LA MITIGAZIONE”, un’iniziativa inserita nel programma nazionale della settimana di educazione alla sostenibilità per l’Agenda 2030 della Commissione Nazionale Italiana per L’UNESCO.

Al centro dell’incontro l’impegno del Comune di Urbino, il cui centro storico è Patrimonio Mondiale UNESCO dal 1998, che è da diversi anni fortemente impegnato, con la ricerca tanto quanto sul campo, rispetto alla sfida globale del Climate Change – tema piuttosto “caldo” in queste settimane per le sconfortanti notizie della cronaca nazionale. Hanno partecipato al confronto i rappresentanti e i tecnici del Comune di Urbino e del suo Ufficio UNESCO, Regione Marche, SVIM Sviluppo Marche, Legambiente, Comune di Pesaro, dell’Università di Urbino e le scuole superiori che partecipano alle attività proposte. 

Per affrontare in maniera consapevole le criticità poste dal Climate Change su un gioiello come Urbino e il suo territorio, è necessario partire dalla definizione del Valore Universale Eccezionale del suo centro storico, che afferma come esso rappresenti un vertice dell’arte e dell’architettura del Rinascimento, armoniosamente adattato al suo ambiente fisico e al suo passato medievale in modo eccezionale. Il rapporto fra città rinascimentale e natura è oggi oggetto di studi e ricerche proprio poiché, per la sua stessa composizione e allocazione, il sito è soggetto sì alle conseguenze dell’incidenza degli eventi atmosferici e dell’usura portata dal tempo, ma trova nel Climate Change delle criticità importanti, che i suoi gestori hanno deciso di studiare, al fine di conoscerne a fondo e mitigarne i rischi.

In modo particolare, il Comune di Urbino già nel 2001 aveva approvato la “Carta della Terra”, stabilendo di “sostenere ufficialmente la Carta della Terra, di aderirne ai principi e di supportare future azioni che possano favorire la diffusione di tali principi fra le diverse realtà politiche, economiche e religiose, in Europa e nel mondo”. Nel 2010 poi, assieme ai comuni di Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno, Macerata, Santa Maria Nuova, San Paolo di Jesi, Senigallia, Jesi, Fabriano, Fermo, Offida, è entrato a far parte della SEC – Sustainable Energy Community, intraprendendo un percorso per la sostenibilità energetica e la riduzione di emissioni di gas serra a livello locale. Ad oggi la SEC delle Marche conta 89 Comuni ed è impegnata a far rispettare gli impegni assunti con il “2020 CLIMATE AND ENERGY PACKAGE” con lo scopo di mitigare le proprie emissioni di CO2, per ridurle del 20% entro l’anno 2020.

Nel 2013, inoltre, Urbino si era impegnata in un proprio piano di azione per l’energia sostenibile, cominciando già a guardare all’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030. In questo ambito, il Comune – utilizzando come strumento il Piano di gestione del sito iscritto alla World Heritage List – ha lavorato sulla creazione di standard di istruzione di qualità e si è impegnato nella formazione di una idea di città e comunità sostenibili, così come nella valorizzazione dei principi dell’UNESCO verso il consumo e la produzione sostenibile e alla creazione di partnership pubblico-provato per il perseguimenti degli obiettivi.

Con l’adesione al progetto Life SEC Adapt nel 2014, è stato quindi possibile realizzare un’analisi climatica, un’analisi di vulnerabilità e un piano di adattamento i cui risultati che sono entrati a far parte dei punti di lavoro del Piano di Gestione. In particolare, è stata svolta una proiezione sulle criticità che il cambiamento climatico porta sul patrimonio culturale e sui beni paesaggistico-ambientali. I potenziali impatti di degrado, alterazione del paesaggio ed erosione dei materiali sono stati valutati ragionando per il settore turismo in termini di addetti, di flussi turistici e di capacità ricettiva. Valutata la probabilità di accadimento dei fenomeni climatici (aumento piogge intense, temperature e periodi siccitosi) in connessione con i potenziali impatti e valutata la magnitudo possibile di questi impatti si è delineato lo standard di possibile degrado dei beni culturali, dell’alterazione del paesaggio e dei flussi turistici, l’aumento della frequenza degli incendi boschivi e dei fenomeni di dissesto idrogeologico, l’erosione dei suoli agricoli, la carenza idrica e la siccità.

Al fine di prevedere e mitigare gli effetti delle potenziali criticità sopra elencate, si è quindi realizzata una serie di azioni trasversali che hanno riguardato l’implementazione del processo di adattamento, la creazione di un sistema e di una comunità resiliente. Il processo di creazione di una comunità resiliente è lungo e per niente scontato, sopratutto perché si declina in azioni che abbracciamo il medio e lungo termine. La strategia adottata è stata quella di sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze del cambiamento climatico e sui temi della sostenibilità ambientale. Sono stati coinvolti sopratutto giovani delle scuole di ogni ordine e grado, che attraverso il progetto Urbino PerBene sono stati interessati da incontri e attività didattiche volte a svilupparne le conoscenze e la consapevolezza in materia di Patrimonio Mondiale e buone prassi per mitigare il cambiamento climatico e le sue conseguenze.

Lo scorso 15 Marzo 2019, in occasione del #CLIMATESTRIKE, circa duemila studenti delle scuole superiori di Urbino hanno aderito alla protesta contro il cambiamento climatico lanciata da Greta Thunberg ed alla manifestazione internazionale “FRIDAYS FOR FUTURE”. Con la collaborazione del Comune gli studenti hanno creato una catena umana in una parte del centro storico racchiudendo il Palazzo Ducale, edificio simbolo della città. Il sindaco ha condiviso e divulgato le attività sulle tematiche clima ed energia a cui l’Amministrazione Comunale sta lavorando.

In quell’ambito, i ragazzi delle scole hanno stilato un elenco di richieste che è stato inserito nel Piano di Adattamento e che pertanto è stato presentato il 21 nel corso del convegno, durante il quale il Sindaco della città si è nuovamente impegnato a valutare per la parte di attività che l’Amministrazione non ha ancora avviato o realizzato con azioni pratiche delle quali i ragazzi non erano a conoscenza.

La valutazione e l’eventuale realizzazione di alcuni punti sarà comunque svolta dall’Ufficio UNESCO del Comune lavorando in team con i ragazzi volontari, anche nell’ambito delle attività didattiche di coinvolgimento nelle scuole previste all’interno delle schede azione di Piano. Proprio il primo aprile 2019, infatti, il Comune di Urbino ha approvato il Piano di Adattamento ai cambiamenti climatici, che definisce proprio le azioni per rendere attuabile tale adattamento e indica le attività che saranno messe in campo per la definizione di una comunità resiliente.

Il Comune di Urbino, quindi, potrebbe essere definito come “faro” per i centri storici Patrimonio Mondiale – e non – che devono cercare le metodologie più efficaci per studiare i possibili rischi del Climate Change sui beni UNESCO da loro gestiti e cercare le più efficaci ed efficienti soluzioni alla mitigazione di tali rischi.