Venezia - ph. Geppy TogliaVenezia - ph. Geppy Toglia

La città di Venezia non necessita solo di “contare” i turisti che vi transitano ma anche i piccioni, animali simbolo della città lagunare che costituiscono, in realtà, un problema da gestire per l’amministrazione. Dopo cinque anni dall’ultimo censimento, infatti, il Comune dovrà nuovamente studiare il numero dei piccioni presenti nella città storica e soprattutto verificare le loro condizioni di salute, a tutela di quella di cittadini e turisti.

Il monitoraggio sarà svolto fino a dicembre e sarà analizzato un campione di 20 esemplari vivi (catturati con gabbie e reti) per almeno tre volte nel corso dell’anno.

Lo hanno deciso di comune accordo l’Amministrazione comunale e l’Ulss 3 Serenissima e una delle zone di intervento sarà naturalmente Piazza San Marco, dove è tuttora presente la concentrazione maggiore di colombi, anche per la presenza dei venditori abusivi di grano.

A eseguire le catture e il monitoraggio sarà la Ditta Laguna Project, che aveva effettuato l’intervento già nel 2013. Allora la stima della presenza dei piccioni in città si era aggirata tra i 25 e i 30 mila esemplari e la situazione non dovrebbe essersi ragionevolmente modificata di molto.

Già nel 1998, quando il numero dei piccioni in città era cresciuto in modo abnorme, il Comune aveva adottato un piano di contenimento della popolazione urbana dei colombi, con abbattimenti e catture, l’uso di mangimi sterilizzati e soprattutto il divieto per cittadini e turisti di alimentare i volatili, eliminando anche i venditori di grano «regolari» da Piazza San Marco, dove era presente la colonia più numerosa.

Quello che si vuole accertare da parte dell’Ulss con il nuovo censimento e la campagna di monitoraggio è in particolare la presenza di patologie o parassiti nei piccioni, il tasso di mortalità e di migrazione dei volatili, la frequenza di individui con possibili alterazioni, ma anche l’abbandono o la variazione dei siti di alimentazione, riproduzione e rifugio. L’emergenza piccioni – con problemi anche per quanto riguarda l’igiene pubblica e la stessa conservazione dei monumenti esterni per l’azione corrosiva del guano dei volatili – si è comunque notevolmente ridimensionata negli ultimi cinque anni, proprio per il progressivo contenimento del loro numero.

Solo nell’area di Piazza San Marco si sarebbe passati da circa 20 mila colombi nel momento di massima presenza a circa un migliaio.

Fonte: La Nuova Venezia