«In un periodo di preoccupazione e incertezza come quello della pandemia, l’informazione libera è un elemento essenziale per aiutarci ad affrontare, comprendere e superare questa crisi». Così la Direttrice Generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, ricordava lo scorso maggio l’importanza del giornalismo in occasione del World Press Freedom Day, mettendo in guardia dai rischi del dilagare di disinformazione e fake news che nei mesi più difficili dell’emergenza sanitaria aveva creato una vera e propria «infodemia».

E proprio la libertà e l’indipendenza dell’informazione e la sicurezza dei giornalisti anche in tempo di pandemia di COVID-19 sono al centro della World Press Freedom Conference 2020, l’appuntamento organizzato dall’UNESCO e dai Paesi Bassi che si svolgerà il 9 e 10 dicembre 2020 a L’Aja. L’evento celebrerà due importanti appuntamenti dell’agenda delle Nazioni Unite, svoltisi in maniera virtuale a causa dell’emergenza sanitaria: il World Press Freedom Day (3 maggio) e l’International Day to End Impunity for Crimes against Journalists (2 novembre).

Il tema di quest’anno è Giornalismo senza paura o favori (Journalism without Fear of Favour), una frase coniata a fine Ottocento dal fondatore del moderno New York Times, Adolph S. Ochs, ma tuttora attuale. La World Press Freedom Conference 2020 si concentrerà infatti sul ruolo che ciascuno di noi ha per mantenere la stampa libera, sicura e indipendente, proteggendo il giornalismo da pressioni, influenze o nuove e antiche forme di controllo indesiderato.

La World Press Freedom Conference 2020 si svolgerà presso il World Forum de L’Aja, nei Paesi Bassi, e riunirà attraverso eventi in presenza e connessioni digitali le comunità professionali formate da giornalisti, gruppi editoriali, attivisti per i diritti umani, rappresentanti del mondo della giustizia, politici e organizzazioni non governative, con lo scopo di connettere tutti questi soggetti con una platea globale che potrà partecipare online.

La presenza di persona è prevista per i professionisti dell’informazione, che dovranno accreditarsi sul sito https://en.unesco.org/commemorations/worldpressfreedomday a partire da settembre.

 

Fonte: UNESCO.it