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Sabato 29 luglio alle 21 all’Aquileia Film festival una serata legata a filo doppio al tema dell’archeologia ferita e alla mostra “Volti di Palmiera ad Aquileia” con la prima del film sottotitolato in italiano, “The destruction of Memory”, di produzione statunitense del regista Tim Slade e a seguire la conversazione-intervista con il regista e Daniele Morandi Bonacossi, direttore della missioni archeologica a Ninive in Iraq e ordinario di archeologia del Vicino Oriente all’Università di Udine.

La biblioteca nazionale di Sarajevo, il ponte di Mostar, il mausoleo di Timbuktu in Mali,la tomba di Jonah a Mosul, Palmira, Homs, Aleppo sono i luoghi-simbolo della distruzione , protagonisti di questo film basato sul libro di Robert Bevan ‘The Destruction of Memory – Architecture at War’che vuole indagare la distruzione del patrimonio culturale nel mondo e l’impatto sull’umanità con documenti della guerra in Bosnia ma anche delle recenti distruzioni in Siria e Iraq.
«L’assunto è sempre stato – scrive Robert Bevan nel suo libro – che i danni al patrimonio sono un effetto collaterale della guerra ma nel film si documenta come invece l’architettura sia un bersaglio preciso specialmente nei genocidi ed è necessario, proprio per questo rendere evidente il collegamento tra protezione del patrimonio culturale e rispetto dei diritti umani».
Il regista Tim Slade sottolinea che «l’uso della distruzione del patrimonio artistico nella guerra dei Balcani negli anni 90 come parte del piano di pulizia etnica ha posto violentemente la serietà del problema ma le corti internazionali ancora latitano a la portata di questo genere di azioni in un genocidio. Al centro del film – continua – anche la vita di chi rischia e ha rischiato la sua vita per proteggere l’identità culturale e la memoria del suo popolo e per testimoniare i crimini contro l’umanità».
Il film , prodotto da Vast Productions USA, vuole porre l’attenzione sul fatto che la mancanza di consapevolezza dei danni procurati con questo tipo di azioni alla nostra identità culturale – e non solo al patrimonio artistico – ha permesso a questo tipo di atti di venire trascurati fino a tempi abbastanza recenti.
Nel film sono documentate le testimonianze di Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco, Fatou Besnouda, Procuratore della Corte internazionale per i Crimini di guerra, archeologi siriani, architetti, esperti legali.
Dopo la proiezione conversazione-intervista con il regista Tim Slade e Daniele Morandi Bonacossi, da anni direttore di missioni archeologiche in Siria e Iraq e ordinario di archeologia del Vicino Oriente all’Università di Udine.
La proiezione e l’incontro è a ingresso gratuito.

Fonte: organizzatori