Il sito Patrimonio Mondiale di Su Nuraxi a Barumini si conferma come il punto di forza del turismo culturale in Sardegna: nei primi 9 mesi del 2019 l’area archeologica, core del sito iscritto alla World Heritage List nel 1997, ha staccato oltre 86.000 ingressi registrati nel periodo gennaio-settembre, con un aumento di oltre 7.000 visitatori rispetto all’anno precedente.
Nel frattempo, record anche per il Polo museale Casa Zapata e il Centro culturale Giovanni Lilliu, che hanno registrato un aumento del 10% di visitatori rispetto allo stesso periodo del 2018.

“Il record di visite registrato fin ora conferma Barumini, con le sue bellezze storiche e archeologiche, punto di riferimento in Sardegna per il turismo culturale – ha commentato alla stampa locale il sindaco e presidente della Fondazione Barumini, Emanuele Lilliu – un obiettivo raggiunto grazie al grande lavoro della Fondazione, dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità di Barumini. I turisti che arrivano da tutto il mondo possono godere delle bellezze del territorio attraverso un’offerta integrata di cultura, ricettività ed enogastronomia”. Un lavoro che non si ferma con l’autunno: target del 2019 sono i 100.000 visitatori solo al nuraghe, dove alla fine dell’anno scorso al sito i visitatori furono 89.500.

Al centro di questo successo il dialogo e il lavoro congiunto di Fondazione Barumini e il territorio. La “FONDAZIONE BARUMINI SISTEMA CULTURA” è nata nel dicembre 2006 con il chiaro intento di dare una svolta alla gestione dei beni culturali nel territorio di Barumini. L’inserimento dell’area archeologica Su Nuraxi nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO aveva infatti portato ad una notevole crescita della domanda culturale e turistica nel territorio, imponendo elevati standard di qualità dei servizi. Ciò ha richiesto una completa revisione dell’impianto gestionale che tenesse conto della fruizione dei beni culturali e delle potenzialità di sviluppo economico legate alla valorizzazione del patrimonio, rendendo necessaria l’individuazione di un nuovo modello di gestione capace di superare la scarsa efficienza ed economicità degli strumenti adottati fino a quel momento.

Per tutte queste ragioni il Comune di Barumini ha affidato alla Fondazione Barumini Sistema Cultura la gestione dell’intera rete dei beni culturali presenti nel territorio di Barumini. Si tratta di un soggetto di diritto privato senza scopo di lucro, che dispone di autonomia statutaria e gestionale e che si è rivelato nel tempo un modello di gestione dei Beni Culturali evoluto e razionale, da molti considerato un esempio da imitare, in quanto diventato la più importante realtà aziendale sarda fondata sul turismo culturale.

La Fondazione lavora per la costruzione di uno scenario in cui il patrimonio storico-artistico, il paesaggio, le tradizioni, rappresentino per le comunità, le generazioni future ed i loro territori elemento di identità, fattore di crescita culturale, opportunità di lavoro, diversificazione dell’economia. Essa garantisce la gestione dell’Area Archeologica Su Nuraxi, del Polo Museale Casa Zapata e del Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale Giovanni Lilliu, avvalendosi di oltre 50 dipendenti che, con vari profili professionali (archeologi, storici, architetti, operatori museali, accompagnatori turistici, manutentori, custodi e personale addetto ai servizi aggiuntivi) garantiscono l’ottimo livello qualitativo dei servizi resi, anche grazie alla loro costante formazione e specializzazione garantita attraverso corsi di aggiornamento relativi alla sfera dell’accoglienza-comunicazione, della didattica museale, dell’informatica e delle lingue straniere. E’ interessante, per comprendere su quali assi si muova la Fondazione per realizzare i suoi obiettivi, dare uno sguardo al suo organigramma : esso rivela che nessuna area di competenza rispetto alla mission che ci si è dati risulta sguarnita e tutte godono di pari stato rispetto a progetti, fondi e programmazione delle attività. 
Allo stesso tempo, la Fondazione sostiene iniziative di ricerca, studio e documentazione sui beni culturali, corsi di formazione e progetti di valorizzazione che coinvolgano anche altri contesti territoriali della Sardegna, promuovendo le attività sul mercato turistico a livello internazionale.