Da ormai dieci secoli i Portici di Bologna sono un punto di ritrovo e socialità nonché emblema di ospitalità e del buon vivere bolognese. Spazi coperti di proprietà privata ma ad uso pubblico, i portici sono il simbolo di sostenibilità e contemporaneità e ancora oggi sono riconosciuti, dai bolognesi e dai visitatori, come elementi identificativi della città. 

Il sito seriale è composto da dodici componenti, costituiti da insiemi di portici e dalle aree edificate circostanti, ubicati all’interno del Comune di Bologna dal XII secolo ad oggi. Questi insiemi di portici sono considerati i più rappresentativi tra i portici cittadini e coprono un’estensione complessiva di 62 km, di cui 42 nel centro storico del capoluogo Emiliano Romagnolo.

Alcuni dei portici sono costruiti in legno, altri in pietra o mattoni, nonché in cemento armato, a copertura di strade, piazze, vialetti e camminamenti, su uno o entrambi i lati di una strada. 

Dall’antichità, i portici di Bologna sono apprezzati come camminamenti riparati e luoghi privilegiati per le attività mercantili. Nel 20° secolo l’uso del cemento ha permesso la sostituzione dei tradizionali portici a volta con nuove possibilità costruttive ed è emerso un nuovo linguaggio architettonico per queste strutture, come esemplificato nel quartiere Barca. Insieme, i portici iscritti alla World Heritage List riflettono diverse tipologie, funzioni urbane e sociali e fasi cronologiche. 

Nelle componenti dei Portici di Bologna iscritti alla lista del Patrimonio Mondiale UNESCO rientrano piazza Santo Stefano, i portici di via Zamboni, quelli di Strada Maggiore, l’edificio porticato del MamBo, i portici di Piazza Cavour e via Farini. E poi ancora il portico di San Luca, i portici di Pavaglione e piazza Maggiore, la strada porticata di Santa Caterina, l’edificio porticato del quartiere Barca, il portico della Certosa, i portici del Baraccano e la strada porticata di Galliera.

 

Portico del Meloncello
Piazza Santo Stefano
Portico della Morte
Portico della Morte
Portico di San Luca

 

Fonte/Credits Materiale Fotografico: Bologna Welcome