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Continua la lunga marcia verso il riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dei promotori della proposta di candidatura della Via Francigena. A meno di un anno dalla consegna del dossier, il mese scorso è giunto il primo sì da parte della Commissione italiana per l’UNESCO.
L’antico itinerario storico che dal nord dell’Europa conduceva pellegrini e crociati alla Terra Santa, percorrendo più di mille chilometri in territorio italiano, dal Passo del Gran San Bernardo a Roma, ha difatti ricevuto parere favorevole all’inserimento nella “Lista propositiva nazionale”, documento attraverso il quale lo Stato evidenzia al Centro del Patrimonio Mondiale (World Heritage Center-WHC) le motivazioni alla base della candidatura.

Andrea Corsini, Assessore al Turismo e Commercio dell’Emilia Romagna, si è detto soddisfatto di questo primo obiettivo raggiunto, che testimonia l’ottimo lavoro di squadra compiuto dalle sette regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Valle d’Aosta, con il coordinamento della Toscana)  che hanno siglato nel marzo 2017 l’accordo per procedere alla candidatura della Francigena.
“Ora l’auspicio è che il governo finanzi quanto prima gli accordi operativi, tra cui quelli della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni interessati, in modo da dare gambe agli interventi indispensabili di riqualificazione e valorizzazione di un cammino di indubbio valore storico e spirituale, oltre che meta turistica sempre più apprezzata in Italia e all’estero”, ha aggiunto Corsini.
Il percorso di candidatura UNESCO della Via Francigena è in realtà iniziato nel 2010, con una sospensione nell’anno successivo. Soltanto nel 2017 si è entrati in una nuova fase operativa, grazie al sopracitato accordo tra le Regioni che, in collaborazione con il MIBAC e l’Associazione Europea delle Vie Francigene, hanno consegnato una analisi preliminare del tratto italiano alla Commissione nel maggio 2018.
In contemporanea si lavora allo studio di fattibilità della candidatura UNESCO della Francigena lungo tutto il suo itinerario europeo. Un lavoro impegnativo che coinvolge Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia e che prevede una proposta di riconoscimento come patrimonio dell’umanità dell’intero itinerario, sottolineando però che le singole sezioni della Via possano essere candidate ed inserite nella lista UNESCO con modalità e tempi differenti.