NAPOLI - Patrimonio Mondiale nella #scuolaNAPOLI - Patrimonio Mondiale nella #scuola

Un incontro intenso quello che si è tenuto lunedì 30 gennaio nel palazzo comunale di Napoli per introdurre ai formatori e agli insegnanti il progetto “Patrimonio Mondiale nella #scuola”, curato e promosso dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, finanziato con i fondi della L. 77/2006 del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Il tavolo di lavoro è cominciato con i saluti istituzionali di Sandro Fucito, Presidente del Consiglio Comunale di Napoli, e dell’Assessore all’Istruzione del Comune Anna Maria Palmieri, che hanno spiegato alla affollata platea quanto sia radicata l’attenzione dell’amministrazione della città metropolitana alle politiche scolastiche in relazione al patrimonio culturale e artistico del territorio.

“Su questo patrimonio noi ci muoviamo, su questo patrimonio noi camminiamo, noi lo conosciamo: il punto è che le nuove generazioni devono saperlo usare e la scuola ha questo compito di mediazione fra passato, presente e futuro. – ha spiegato l’assessore Anna Maria Palmieri – Per questo è importante che l’Osservatorio di Napoli incontri altre città UNESCO in modo da cominciare a parlare un linguaggio comune, che non è quello della dismissione, dell’attesa che gli edifici storici si sgretolino, sotto il passare del tempo, nell’inerzia e nell’incuria, ma anzi un’azione volta  a preservare, valorizzare ma anche ripensare il patrimonio, in un’ottica dello sviluppo culturale di cittadini consapevoli.”

A fare gli onori di casa la presidente dell’Osservatorio permanente Centro Storico di Napoli UNESCO, Elena Coccia, che ha voluto porre l’attenzione sui risultati del progetto didattico lanciato due anni fa dall’Osservatorio,  “Con-corso Cittadini del sito UNESCO” che ha visto partecipare centinaia di giovanissimi alla creazione di itinerari turistici di approfondimenti all’interno del perimetro della vasta area UNESCO che abbraccia il centro storico di Napoli, Pompei ed Ercolano. “I ragazzi sono stati in grado di individuare nei loro quartieri, anche in quelli più disastrati, qualcosa che andava preservato, curato e raccontato in forme nuove. – ha spiegato la Coccia – A prescindere dal risultato materiale del progetto, il librino stampato, il maggior successo è stato quello di affidare a questi giovanissimi cittadini la co-responsabilità di avere cura del loro stesso pezzettino di patrimonio, sia esso una strada, una statua o un giardino.”

“Nel pensare alla cultura non possiamo prescindere dall’idea della formazione, poiché l’educazione alla cittadinanza passa per l’educazione al patrimonio culturale e viceversa. – ha spiegato Martina de Luca, Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiBACT, presentando nel suo intervento il Piano Nazionale per l’educazione al Patrimonio Culturale del Ministero – Perché questo sia possibile dobbiamo utilizzare un global approach, che metta in comunicazione le istituzioni, le associazioni e i soggetti che si muovono sul territorio, la scuola, per costruire un sistema composto, che proponga costantemente diverse forme di coinvolgimento nella gestione e nella salvaguardia del Patrimonio. Il progetto dell’Associazione Beni Italiani UNESCO si inserisce perfettamente in questa prospettiva, introducendo uno strumento fondamentale per la costruzione di quella pluralità di soggetti necessaria, che in questo modo possono dialogare fra loro.”.

La mattinata di lavori ha visto poi alternarsi al tavolo dei relatori i rappresentanti delle associazioni o degli enti che si occupano di didattica all’interno di alcune città o territori iscritti nella World Heritage List, preceduti dalla introduzione al funzionamento del sito www.patrimonionellascuola.it e da una presentazione della mission dell’UNESCO, dei suoi ambiti e dei suoi progetti a cura di Alessandra Moreschi e Mariangela Busi per l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO

Per testimoniare delle diverse attività didattiche nei siti UNESCO, già presenti inoltre sul portale patrimonionellascuola.it, si sono alternati ai microfoni Maria Stovali, per l’Associazione Italia Langobardorum per il Sito UNESCO “I Longobardi in Italia e i luoghi del potere”, Elena Pagliuca, dell’Osservatorio Centro Storico di Napoli, Alessandra Moreschi, Coordinatore delle attività didattiche per l’Ufficio UNESCO di Mantova e Sabbioneta e Filippo Farneti, Responsabile sezione didattica Museo d’Arte della città di Ravenna- MAR.

“Noi forniamo alle scuole quaderni didattici sui diversi luoghi del bene UNESCO, dei giochi didattici, organizziamo mostre e abbiamo prodotto un video che proponiamo alle scuola. Aiutiamo, con dei finanziamenti stanziati ad hoc, gli istituti che vogliono portare in viaggio di istruzione i ragazzi nei nostri territori. – ha spiegato la Stovali – Ad ora sono state coinvolte 670 classi e un discreto numero di persone che vivono in carcere, ai quali proponiamo attività didattiche e formative di tipo artigianale tradizionale.”

“L’Osservatorio UNESCO di Napoli è un luogo di confronto e cooperazione, per questo la nostra attività si chiama Con-corso Cittadini del sito UNESCO: ognuno dei partecipanti dà qualcosa in base a quello di cui è capace. – ha spiegato Elena Pagliuca, Osservatorio Centro Storico di Napoli – Il nostro intento è che la cultura ritorni a fare parte della quotidianità dei cittadini, per questo nell’edizione 2017 abbiamo chiesto a quanti parteciperanno al concorso di scoprire e raccontare dei mestieri del patrimonio. Il nostro progetto a lungo termine prevede la creazione di materiale didattico consolidato e di qualità, la costituzione di una filiera di laboratori scolastici sull’offerta turistica intesa come servizio e l’implementazione dei contatti internazionali.”

Gli operatori del sito UNESCO di Mantova e Sabbioneta sono veterani in fatto di progetti didattici a tema UNESCO: negli anni hanno costruito delle attività dedicate a diverse fasce d’età scolastica, un kit didattico sul sito stesso, propongono alle scuole superiori periodi di alternanza scuola-lavoro legati alle attività proprie della gestione del sito UNESCO e sono attivi nel coinvolgere tutti gli studenti e i cittadini nella implementazione de “La mappa del cuore”, una sorta di cartina della città costruita seguendo le emozioni e i ricordi dei cittadini nel tempo.

Filippo Farneti ha spiegato invece come i suoi percorsi didattici e turistici mettano in contatto la ricchezza musiva della città di Ravenna con la storia contemporanea della città e l’espressione della sua arte del mosaico, che va considerato un valore diffuso sul territorio. Farneti ha ideato diverse pubblicazioni che guidano i ragazzi, ma non solo…, a scoprire la cultura e la storia della città attraverso un continuo e costruttivo rimando all’arte dei mosaici UNESCO, e viceversa. 

Per concludere la stimolante mattinata di lavori, la scrittrice Diletta Nicastro ha raccontato il suo punto di vista sulla relazione fra Patrimonio UNESCO e letteratura, poiché ella è autrice della saga “Il mondo di Mauro e Lisi”, libri gialli ambientati in città e territori protetti dall’UNESCO. “Il personaggio principale della saga è l’ispettore UNESCO Mauro, chiamato ad indagare nei siti protetti e messi in pericolo da disastri ecologici, furti e circostanze sempre diverse. – ha spiegato Diletta – L’ispirazione per la saga ed il primo dei romanzi mi venne in Lussemburgo, luogo del quale non sapevo praticamente nulla ma che mi aveva profondamente affascinata. Mi sono chiesta perché le persone non conoscono quasi nulla di posti così ricchi di bellezza mentre un organismo così importante se ne prende cura … quindi ho deciso di ambientare le mie storie proprio lì, per raccontare aspetti diversi di quella stessa ricchezza in giro per il mondo. I siti italiani coinvolti fino ad ora sono stati l’Orto Botanico di Padova, Roma e Piazza Armerina, anche se ho voluto dedicare una storia speciale alla Perdonanza de L’Aquila, che era in tentative list per la candidatura alla World Heritage List dei beni immateriali ma la cui chiesa di riferimento è stata distrutta dal terremoto nel 2009.”

A conclusione dei lavori, molti degli intervenuti sono fermati per confrontarsi sul sito e sulle modalità di accesso e fruizione.  “E’ un segno tangibile della necessità dei formatori e degli operatori di avere un piano comune di scambio, conoscenza e collaborazione. – ha commentato Mariangela Busi del Comitato Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, che lavora a Patrimonio Mondiale nella #scuola – Possiamo essere soddisfatti dei risultati del nostro progetto, ma siamo anche contenti che esso sia un perenne work in progress, visto che il nostro intento è accogliere quante più voci possibile dai territori.” Prossimo appuntamento in programma a Firenze, il 27 febbraio prossimo.