Immagine tratta da : http://www.comune.bologna.it/portici/storia/osservando-bologna-mille-scatti-un-museo-porticato

“I Portici di Bologna Patrimonio mondiale dell’UNESCO: un percorso possibile” è il tema del convegno organizzato dal Distretto Lions 108 Tb per sabato 20 febbraio presso aula magna della Scuola di Architettura e Ingegneria dell’Università di Bologna.

I portici di Bologna sono stati inseriti nel 2006 nella Tentative List italiana dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale UNESCO. Il progetto di candidatura è stato presentato dal Comune di Bologna al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il quale si fa portavoce, tramite l’Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO, della lista dei siti tutelati come patrimonio mondiale dello Stato Italiano.

La cabina di regia chiamata a guidare la promozione della candidatura è coordinata dal Comune di Bologna e composta da Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna, Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l’Emilia-Romagna, Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Curia di Bologna, Comitato per il restauro del portico di San Luca, Fondazione Del Monte, Fondazione Carisbo, Camera di Commercio, APT Servizi Regionali Emilia-Romagna.

La candidatura è sviluppata da un comitato scientifico coordinato dal Comune di Bologna e composto dal “Centro Gina Fasoli per la storia delle città” dell’Università di Bologna, dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, da Cineca e da Mate Engineering.

Dall’anno mille, o poco più, come le Torri, i Portici sono i simboli della Città di Bologna: innervano centro storico cittadino lungo 38 chilometri di percorso complessivo e includono il percorso coperto più lungo al mondo: 3.796 metri e 666 preziose arcate fra l’Arco Bonaccorsi a Porta Saragozza. Conosciuto come il Portico di San Luca era ed è ancora il camminamento della devozione dei bolognesi per la Beata Vergine di San Luca sin dal diciottesimo secolo. 

Singolare e straordinario connubio di beni privati ad uso pubblico, come sancì l’amministrazione comunale con un bando del 1288, pubblico e privato da anni si adoperano per ottenere ai Portici l’ambito riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’Unesco. Un percorso iniziato nel 2006, con l’inserimento di Bologna nella Tentative list; la giunta Merola ha poi inserito il progetto nel programma di mandato, mentre l’Università, con la sua Scuola di Architettura e Ingegneria, ha messo a disposizione competenze e saperi. Il Lions Club ha svolto un ruolo di sollecitazione e di consulenza, dapprincipio con le iniziative del Club Irnerio e del suo presidente Giuseppe Della Balda, ora di tutto il Distretto, forte di 91 club da La Spezia a Rovigo e migliaia di soci.

Questi ed altri importanti attori si troveranno dunque sabato 20 febbraio per rilanciare il progetto. A cominciare dall’Amministrazione comunale rappresentata dall’assessore Matteo Lepore, che confermerà l’attenzione e i programmi di Palazzo d’Accursio. L’impegno dell’Alma Mater sarà testimoniata dal Rettore, Francesco Ubertini, e dal Presidente di Architettura e Ingegneria, Ezio Mesini. Interverranno ancora Giovanna Paolozzi Strozzi, Soprintendente alle Belle Arti e Paesaggio per Bologna; Paolo Bonetti, presidente del comitato per il restauro del Portico di San Luca; Francesco Cordua, presidente di “Arte sotto i Portici” e Francesca Bersani, presidente del Distretto Leo 108Tb. Conclusioni del Governatore del Distretto 108Tb, Giuseppe Rando.

Sono previste le relazioni del professor Francesco Ceccarelli (Portici e architettura civile a Bologna tra Medioevo ed età moderna), dottor Fabrizio Apollonio (I modelli 3D per un archivio dinamico dei Portici di Bologna), ingegner Aldo Barbieri e architetto Maria Luisa Pischedda (Tecnica del restauro del Portico di San Luca).

La posizione del Lions sarà illustrata da Giuseppe Della Balda che, da sanmarinese e ambasciatore di San Marino, ha seguito da vicino l’iter che ha portato l’UNESCO a inserire la Serenissima Repubblica tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Per ottenere l’ambito riconoscimento occorre ottemperare ad almeno uno dei dieci requisiti previsti dalle regole UNESCO. Bologna, sostiene Della Balda, può vantare tre requisiti: il terzo, il quarto e il quinto. “Tre caratteristiche peculiari, esclusive, uniche: nessun altro sito al mondo – dice l’ambasciatore di San Marino, il cui governo sosterrà a Parigi la candidatura di Bologna – può presentare questo sistema invidiabile di viabilità”. Occorrono, però, unità d’intenti e restituire alla città decoro e pulizia.

Fonti: comune.bologna.it/portici ; lions108tb.it