Sono numerose le attività che UNESCO ha messo in campo in occasione dei 50 anni della Convenzione del Patrimonio Mondiale con lo scopo di favorire la nascita e la circolazione di nuove idee, conoscenze e ricerche sui siti del patrimonio culturale e naturale,  iscritti e non iscritti, e sul suo ecosistema, come abbiamo cominciato a raccontarvi da qualche settimana >>.

Fra le iniziative proposte, l’UNESCO  promuove la partnership con “The Conversation”, per commissionare articoli e podcast in aree tematiche chiave. The Conversation è una piattaforma multimediale online senza scopo di lucro specializzata nella pubblicazione di articoli basati sui dati scritti da ricercatori ed esperti, con l’obiettivo di arricchire il dibattito pubblico e, in definitiva, influenzare le politiche pubbliche dei paesi membri.

Con 200 milioni di articoli letti al mese dal pubblico e dai ricercatori – rispettivamente il 70% e il 30% dei lettori – The Conversation funge da punto di incontro online e da hub di conoscenza per cittadini, scienziati e responsabili politici. 

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Questa piattaforma globale, quindi, costituisce un luogo di confronto per scienziati ed esperti, il ​​cui lavoro ha dato un contributo significativo alla protezione del patrimonio naturale e culturale nel corso degli anni, mentre invita la più ampia comunità di ricerca a unisciti alla riflessione globale. Attraverso l’approccio inclusivo della partnership, l’UNESCO mira a stimolare discussioni interdisciplinari, all’avanguardia e stimolanti da parte della comunità di ricerca globale e dei cittadini, in ultima analisi, il crowdsourcing di una visione per i prossimi 50 anni del patrimonio mondiale e del patrimonio in generale.

UNESCO – in occasione di The Next 50 – ha quindi lanciato una call per articoli e podcast, alla quale possono partecipare ricercatori e studiosi, affiliati ad un istituto di ricerca, sui temi del Patrimonio Mondiale. Temi chiave proposti sono le modalità concrete e innovative per salvaguardare il patrimonio di fronte ai cambiamenti climatici,  modelli di turismo sostenibile a vantaggio dei siti e delle comunità  di riferimento, i processi di conciliazione tra conservazione e sviluppo urbano/rurale e – per finire – il contributo e le criticità delle nuove tecnologie alla protezione e promozione del patrimonio nei prossimi 50 anni. 

La scadenza della call è stata prorogata al 31 marzo, per maggiori informazioni >> 

Fonte: UNESCO.org