E’ stato presentato la scorsa settimana a Napoli il “Garante dei beni culturali e del Paesaggio” della città. Questa figura è stata istituita dal difensore civico della Regione Campania, l’avvocato Giuseppe Fortunato, che recependo un ricorso di diverse associazioni locali, ha creato un apposito organismo per migliorare la tutela del Patrimonio Mondiale UNESCO della città di Napoli, ispirato ai principi dell’articolo 9 della Costituzione e alle norme del “Codice Urbani”.

La professionalità indicata per guidare questo organismo è il prof. Giulio Pane, ex docente ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università Federico II, che – prestando il suo tempo e la sua personalità a titolo gratuito – avrà il compito, assieme ai tanti enti e associazioni che si occupano sul territorio di tutela dei beni culturali, di sollecitare l’amministrazione, di elencare i problemi e fare in modo che possano essere ordinariamente affrontati, discussi, e soprattutto portati a compimento in tempi ragionevoli, poiché – come ha detto lo stesso Pane ai colleghi de Il Mattino “Il primo garante dev’essere l’amministrazione pubblica”.

La nomina di un Garante, oltre che per accogliere le istanze dei cittadini, potrebbe essere uno strumento in più per evitare che il Comune di Napoli perda i fondi europei stanziati per il Progetto UNESCO: sui 100 milioni inizialmente stanziati per questo importante processo di valorizzazione del Centro storico Patrimonio Mondiale, infatti, ne sono stati spesi solo circa 26.

Secondo lo stesso Pane, l’amministrazione del Comune di Napoli si dovrebbe ispirare nella messa a valore dei propri beni paesaggistici e culturali ai modelli di Torino e Firenze, arrivando a gestire al meglio le proprie ricchezze -sia a livello di conservazione che di accoglienza turistica.