Il presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Alessio Pascucci si fa portavoce delle riflessioni dei soci, del consiglio direttivo, del comitato scientifico, del segretariato generale in merito  all’attacco militare portato dalla Russia allo Stato ucraino, sostenendo anche la campagna digitale “La cultura unisce il mondo” che vede partecipare le istituzioni culturali italiane e straniere.
“Fra pochi mesi, si celebreranno i 50 anni della Convenzione del Patrimonio Mondiale,  ratificata a Parigi, il 16 novembre 1972: essa è stata ed è ancora oggi il primo strumento  internazionale ufficiale che riunisce le nozioni di protezione della natura e di  preservazione dei beni culturali e li riconosce come elementi necessari e  fondamentali per lo sviluppo delle società di tutto il pianeta e per il mantenimento  della pace e della solidarietà. La conoscenza è considerata uno strumento di  prevenzione delle tragedie, il sapere un incentivo dell’interscambio tra i popoli.  
Alla luce del terribile attacco portato dalle forze armate Russe all’Ucraina, è nata in seno  all’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale la necessità di una riflessione e di una  presa di posizione rispetto a quanto sta accadendo.” ha detto Pascucci. 

“Come Presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, che tra i suoi  principi fondanti ha la promozione e la diffusione dei valori della pace, esprimo a nome mio  e di tutti i membri, tutta la nostra solidarietà al popolo ucraino e a tutti quei cittadini ucraini  attualmente in Italia che stanno guardando con dolore e angoscia le immagini provenienti  dalla propria terra di origine  ad oltre 100 anni dalla  Prima Guerra Mondiale, in Europa tornano ad esplodere le bombe, gli eserciti tornano ad  invadere i confini di altri Stati. Ascoltare le testimonianze di chi è costretto a fuggire,  abbandonando le proprie case, la propria quotidianità, è una ferita profonda nel cuore  dell’Europa e della Democrazia.”

Il presidente ha quindi concluso: “Davanti a tutto questo, nessuno può voltarsi indietro,  nessuno può rimanere inerme, soprattutto chi rappresenta le Istituzioni. Come Sindaco di  Cerveteri, quindi, seppur si tratti di un gesto simbolico, ho voluto che il Granarone della  nostra città fosse illuminato con i colori della bandiera ucraina, il blu e il giallo. Un piccolo  segno di vicinanza umana e istituzionale ad una nazione sotto assedio dei carri armati  russi”. 

L’auspicio di tutti i membri dell’Associazione, del Segretariato e di tutte le Istituzioni  con essa rappresentate è che si trovi quanto prima una risoluzione al conflitto e  cessi l’azione di distruzione e morte alla quale stiamo assistendo.