Il Centro camuno di studi preistorici ha presentato di recente il volume “L’arte rupestre di Foppe di Nadro – Vol. 2: catalogo delle rocce incise”, di Paolo Medici e Silvana Gavaldo.

Il Centro Camuno di Studi Preistorici a partire dal 1974, già 5 anni prima che “L’arte rupestre della Valcamonica” venisse iscritta iscrizione nella World Heritage List dell’UNESCO, aveva condotto campagne di ricerca e analisi sul territorio, eleggendo Foppe a “palestra di rilievo” in cui generazioni di giovani ricercatori hanno appreso le tecniche di documentazione dell’arte rupestre ed hanno portato ad un pluralismo teorico tale da rendere talvolta difficile persino definire i confini, i contenuti ed i metodi di questa forma di arte.

Dal 2006, e con maggior slancio dal 2012, il team del Centro si è concentrato sulla verifica e sul perfezionamento della documentazione raccolta, nell’ottica della pubblicazione integrale del catalogo delle rocce di quest’area.

Il merito per la realizzazione di questo progetto editoriale, i ricercatori, archeologi e collaboratori del Centro Camuno di Studi Preistorici, che vi hanno lavorato assieme al Gruppo Istituzionale di Coordinamento del Sito UNESCO n. 94, la “Valle dei Segni”,  Enti ed Associazioni interessate, hanno compreso che la ricerca non è strumento fondamentale non solo per l’implementazione della conoscenza relativa al sito del Patrimonio Mondiale e delle sue interessanti componenti, ma è indubbiamente il primo strumento di preservazione e tutela dello stesso e – ovviamente – mezzo di trasmissione del bene alle generazioni del futuro.

Quello proposto dal Centro Camunodi Studi Preistorici è un lavoro impegnativo, partito nel 2004 con la georeferenziazione delle rocce incise della Riserva, in continuo aggiornamento. Nel 2006 si è poi provveduto al monitoraggio degli aspetti vegetazionali della riserva; nel 2008 sono state geo-referenziate la sentieristica storica e le rilevanze architettoniche storiche ed etnografiche. Nel 2009 è stata pubblicata la prima monografia dedicata sull’area delle Campanine di Cimbergo; nel 2017 è nato il primo volume sugli studi delle Coppe di Nadro e nel 2019 è stato redatto il secondo volume. Per il 2020 è prevista la pubblicazione di un altro volume sull’arte rupestre di Paspardo. Come spiega lo stesso direttore della Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, Tiziana Cittadini, nella prefazione del volume, “questo progetto vedrà la pubblicazione di otto monografie: una per Campanine di Cimbergo, tre per Foppe di Nadro, due per l’area di Paspardo, una per le aree minori e chiuse al pubblico e una di sintesi. È ottimisticamente prevista l’implementazione del database con 35.000 schede contenenti informazioni sulle singole rocce, le singole figure, le foto, i rilievi, ecc. Una mole di dati enorme, che consentirà per la prima volta una analisi oggettiva dei dati relativi ad oltre un quarto dell’intero patrimonio rupestre della Valcamonica.”

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