In occasione dei 300 anni dalla nascita di Giambattista Piranesi (Venezia 1720 – Roma 1778), il Parco archeologico del Colosseo celebra l’artista che fu architetto, incisore, archeologo, veneziano di nascita e romano d’adozione.
In collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica e con il contributo della Q8, il PArCo ha ideato e curato la realizzazione di un’applicazione gratuita per smartphone e tablet – “Il PArCo di Piranesi” – che consente l’esplorazione virtuale di un’ampia selezione delle vedute dedicate ai monumenti del PArCo, evidenziandone le particolarità grafiche e storiche con testi di approfondimento.

La conservazione del fascino di una Roma antica alle soglie della modernità, prima all’avvento della tecnica fotografica, deve molto all’opera di Piranesi che trovò straordinaria diffusione e successo in tutto il mondo, grazie alla riproduzione seriale resa allora possibile dalla tecnica di stampa dell’acquaforte. In particolare, le incisioni di Colosseo, Foro Romano e Palatino divennero presto le icone per antonomasia dei monumenti di quella Roma non ancora del tutto sparita, così com’era vista e vissuta dai viaggiatori del Settecento, che stava per conoscere la sua prima stagione dei grandi scavi archeologici.

“La App è concepita sia come guida da utilizzare durante la visita nel PArCo, sia come viaggio nel tempo da vivere in qualsiasi parte del mondo ci si trovi con il proprio smartphone o tablet, modalità oggi imprescindibile in tempo di pandemia”, ha commentato Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo e prosegue “Ci penserà il genio di Piranesi a condurre gli utenti lontani nel cuore della Roma del Settecento, lungo un itinerario per molti familiare ma sempre ricco di sorprese e particolari da scoprire o riscoprire”.

Fondamentale è stata la collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica che, dal canto suo, ha un rapporto privilegiato con Piranesi, non solo perché conserva nelle proprie collezioni una delle principali raccolte di stampe dell’artista, ma soprattutto perché possiede tutte le matrici in rame incise da Giambattista (circa un migliaio), depositate nella Calcoteca più importante al mondo. In virtù di questa peculiarità l’ICG ha voluto rendere omaggio a Piranesi con la spettacolare mostra-evento Giambattista Piranesi. Sognare il sogno impossibile, a cura di Maria Cristina Misiti e Giovanna Scaloni, allestita nella sua sede del Palazzo Fontana di Trevi, inaugurata il 15 ottobre scorso. Il catalogo dell’esposizione sarà edito sul web come libro multimediale per il quale è previsto, unitamente agli interventi di studiosi e appassionati di Piranesi, un contributo del Parco archeologico del Colosseo che ha elaborato il materiale iconografico fornito dall’Istituto per l’App, ricostruendo attraverso le immagini un percorso piranesiano all’interno di uno dei monumenti simbolo di Roma.

Confermando quanto è importante collegare in modo organico le opere e la biografia valorizzando in particolare le fonti e i testi, per afferrare il senso più profondo di quella complessa personalità in cui si intrecciano indissolubilmente vita e opera, illusione e realtà, Maria Cristina Misiti rievoca la instancabile attività ricognitiva di Piranesi fra le rovine di Roma e del territorio.

Un passo della Notice del Legrand, primo biografo di Piranesi, lo descrive intento al lavoro mentre si fa leggere a voce alta brani da Tito Livio, Plutarco, Pausania, Plinio, Pirro Ligorio al fine di “mettre à les auteurs anciens et modernes pour y faire des recherches d’antiquités” (Legrand, Notice, 206).

Le immagini del Colosseo testimoniano eloquentemente questa attitudine e allo stesso tempo documentano visivamente il paradosso tra due tendenze diametralmente opposte: l’una resa a certificare la verità storica dei luoghi e dei monumenti, l’altra avviata alla messa in scena di una realtà illusoria come quella appunto di un sogno”, ha commenta Maria Cristina Misiti, già Direttore dell’Istituto Centrale per la Grafica.

Ma il partenariato tra l’Istituto Centrale per la Grafica e il PArCo ha prodotto altri eccellenti risultati mediatici: la realizzazione di due video-documentari ambientati nella storica Stamperia dell’ICG che raccontano la eccezionale ristampa di una delle matrici storiche di Piranesi (Veduta dell’Arco di Costantino e dell’Anfiteatro Flavio detto il Colosseo) secondo il procedimento tradizionale del quale i calcografi sono attualmente gli unici depositari, e che spiegano la tecnica dell’acquaforte nella quale Piranesi fu uno dei più noti Maestri di tutti i tempi.

Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questa App che consentirà di fare un salto indietro di 300 anni e vedere gli elementi peculiari del Parco archeologico del Colosseo come si presentavano ai tempi del Piranesi “- ha spiegato Livio Livi, Consigliere di Amministrazione e Direttore Risorse Umane e Relazioni Esterne di Q8 e prosegue, “Q8 continua così il suo impegno nella diffusione della cultura rendendo le opere d’arte sempre più fruibili grazie alle moderne tecnologie. Da sempre, infatti, l’innovazione tecnologica è nel DNA di Q8”.

La App “Il PArCo di Piranesi” è organizzata in modo tale che alle vedute d’epoca siano sempre affiancate le immagini dello stato attuale dei luoghi, appositamente realizzate, per consentire il confronto anche agli utenti che vogliano utilizzarla in modalità da remoto. Inoltre la App si compone di un’ampia gallery di immagini dei monumenti ritratti in altre epoche e da autori diversi e due accurati video-documentari di approfondimento, “L’acquaforte” e “Reprinting Piranesi”, realizzati dal PArCo presso la Stamperia dell’ICG e dedicati rispettivamente alla tecnica dell’acquaforte e alla ristampa, evento raro, di un’incisione della valle del Colosseo da una matrice originale in Piranesi.

L’Applicazione, totalmente gratuita, è stata inoltre concepita per essere fruibile anche nella lingua dei segni LIS e per il pubblico non vedente grazie all’audio-lettura dell’intero apparato testuale.  

 

Fonte: Uff. Comunicazione ParCo