POLITICA INDUSTRIALE CULTURALE

Scadranno il prossimo 6 maggio i tre anni concessi dal Comune di Firenze agli esercenti del Centro Storico della città per adeguarsi al così detto “Regolamento UNESCO”. Approvato il 18 gennaio 2016 dal Consiglio comunale e poi passato attraverso una consistente trafila burocratiche che ha incluso anche un passaggio al TAR, il regolamento UNESCO prevede l’obbligo per le attività commerciali alimentari e artigianali alimentari del centro storico che vendano superalcolici di avere una superficie non inferiore a 40mq e un servizio igienico per i clienti e di vendere prodotti di filiera corta o tipici del territorio e della tradizione storico culturale della città di Firenze e della Toscana.

Il regolamento ha l’obiettivo di tutelare l’identità di un luogo così particolare e prezioso come il centro storico di Firenze, che anche secondo il Centro del Patrimonio Mondiale è rappresentato tanto dai monumenti e dal patrimonio artistico quanto dal tessuto economico e sociale costituito dal commercio tradizionale, dal commercio di artigianato e dagli esercizi storici.
La scadenza del termine per mettersi in regola è stato ricordato ieri dal sindaco di Firenza Dario Nardella e dagli assessori allo Sviluppo economico Cecilia Del Re e alla Polizia municipale Federico Gianassi nel corso di un incontro con i rappresentanti delle categorie economiche interessate: il mancato adeguamento – accertato dagli organi di controllo – comporterà la chiusura definitiva dell’esercizio e il pagamento delle sanzioni previste dal regolamento.

Secondo quanto dichiarato dall’assessore Del Re, da una ricognizione già effettuata sarebbero un centinaio gli esercizi che non hanno una superficie di 40mq e che quindi dovranno adeguarsi con una certa urgenza alle prescrizioni – fatta salva la possibilità di togliere i superalcolici dalla vendita. I risultati del regolamento UNESCO però sono già apprezzabili: grazie al blocco imposto alle nuove aperture dal 2017 non hanno più aperto nuovi minimarket nel cuore del sito Patrimonio Mondiale e sono state arginate in maniera significativa le problematiche legate al decoro della città con il divieto (e relative attività di controllo) di vendita di alcolici dopo le 22, con una notevole riduzione degli episodi di così detta “movida molesta”.