Sta per partire la terza stagione di “Noi Dolomiti UNESCO”, la rubrica che racconta le Dolomiti dal punto di vista di chi le abita. Quest’anno, oltre che sui social della Fondazione Dolomiti UNESCO, la rubrica verrà trasmessa ogni settimana, a partire dal mese di luglio, da Antenna Tre, Alto Adige TV, Telebelluno, Teledolomiti, Telefriuli e Trentino TV.

Nata nel 2018, nel 2019 la rubrica è stata uno strumento utile per approfondire gli effetti della tempesta Vaia sulle capacità di adattamento e resilienza della natura e dell’uomo ai cambiamenti climatici, nelle prossime 12 puntate la serie “Noi Dolomiti UNESCO” punterà i riflettori sulla ripartenza dopo l’emergenza COVID-19.

“La racconteremo dal punto di vista dei gestori di rifugio e di chi è occupato nel settore del turismo, dell’agricoltura e delle produzioni locali, prima di tutto. Tutti stanno affrontando con speranza una stagione estremamente problematica dal punto di vista economico e nel rispetto delle misure sanitarie. – spiegano i promotori dal sito web della Fondazione Dolomiti UNESCO – Ma il tema della ripartenza animerà anche la riflessione sui nuovi paradigmi che devono guidare il rapporto dell’uomo con l’ambiente, e quindi anche con la montagna, dopo la crisi globale: la riscoperta di luoghi poco conosciuti, la necessità di indirizzare i flussi lontano delle aree troppo stressate dal turismo di massa, la responsabilità delle comunità locali nel governare i processi di sviluppo sostenibile.”

I protagonisti di Noi Dolomiti UNESCO >> saranno dunque i grandi temi che caratterizzano il dibattito sul futuro delle Dolomiti, ma anche e soprattutto produttori, gestori di rifugio, guide alpine, esperti, studiosi, operatori turistici, amministratori che quotidianamente affrontano la sfida di vivere un territorio ricco, al tempo stesso, di risorse e problematiche. Niente cartoline, insomma: una rubrica di semplice informazione sulle sfide della vita in montagna.

I servizi della serie si discostano dal classico formato del reportage di viaggio, non mirano tanto a mostrare le bellezze paesaggistiche del territorio o a descrivere una realtà patinata, quanto piuttosto a raccontare come si vive talvolta “grazie”, talvolta “nonostante”, talvolta semplicemente “con” le Dolomiti: dai gestori di rifugio ai produttori e agli agricoltori messi in rete dalla Fondazione, dagli studenti agli animatori culturali, dagli operatori turistici agli amministratori pubblici e ai gestori dei Parchi fino ai semplici cittadini delle Dolomiti e a tutti coloro che hanno una storia da raccontare o esperienze di vita e di lavoro coerenti con i valori che hanno portato al riconoscimento UNESCO. Trovano posto nella rubrica naturalmente anche le molte attività della Fondazione sul territorio.

Noi Dolomiti UNESCO è rivolto maggiormente verso un pubblico interno al territorio Patrimonio Mondiale: l’obbiettivo è infatti quello di far dialogare idealmente e concretamente i protagonisti di un contesto unico e unitario, ma fortemente differenziato per le caratteristiche amministrative, economiche, sociali, linguistiche. Mettere in luce le differenze, senza sconti, ma evidenziare anche ciò che unisce, può diventare la chiave di volta per raggiungere la piena e condivisa consapevolezza di vivere in un Patrimonio dell’Umanità. Un esempio lampante è quello degli agricoltori che, parlando dei loro prodotti, delle difficoltà che incontrano, del ruolo che rivestono nelle varie realtà, possono trovare motivi di dialogo e di azione comune, pur in contesti fortemente differenziati. Lo stesso vale per gli operatori turistici: mettere in rete le differenti modalità di gestione dei flussi, ad esempio, può essere di stimolo per tentare di superare contrasti o luoghi comuni. E’ un obbiettivo ambizioso, che la Fondazione ha sempre cercato di perseguire partendo dal basso: in fin dei conti l’esperienza di “NOI DOLOMITI UNESCO” non è altro che la prosecuzione, con altri mezzi, del percorso partecipativo che ha condotto a elaborare la Strategia Complessiva di Gestione del Bene.

 

Fonte: Fondazione Dolomiti UNESCO