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I parchi della valle dei Segni hanno riaperto al pubblico lo scorso 9 febbraio e non sono poche le  criticità riscontrate. A spiegarlo dalle pagine web del sito Patrimonio Mondiale “più anziano” d’Italia è  Sergio Bonomelli, Presidente del  Gruppo Istituzionale di Coordinamento del Sito Unesco dell’arte rupestre, che fa notare quanto sia penalizzante non poter accogliere i visitatori nel fine settimana e – soprattutto – spiega l’incidenza della mancanza delle  scolaresche sulle attività del sito.  “Non poter aprire nei fine settimana è un grosso limite per noi, che accogliamo in gran parte dei visitatori del weekend. A questo si aggiunge l’assenza delle visite scolastiche: tenendo presente che, com’è noto, nei nostri parchi l’80% dei visitatori erano i ragazzi delle scuole le aperture dei nostri parchi sono più che altro simboliche. Vogliamo dare un’immagine della cultura che ritorna ad accogliere ma ci chiediamo davvero quando potremmo avere una ripartenza utile per far arrivare i visitatori in Vallecamonica”.

In attesa che l’emergenza sanitaria da Covid19 si trasformi in un brutto ricordo, i Parchi archeologici della Valle dei Segni hanno lavorato guardando al futuro, intercettando le esigenze dei visitatori e mettendo quindi mano a diversi progetti, dalla App di visita e approfondimento  fino al biglietto unico per tutti i parchi della Vallecamonica. 

“Abbiamo predisposto tutto per il biglietto unico, che sarà una card che dà la possibilità di visitare tutti i parchi in un arco temporale di 30 giorni, per invogliare il visitatore a venire in Valle, rimanerci  e anche tornarci. Il biglietto unico è uno strumento che diventa simbolo del Sito Patrimonio Mondiale come una rete di parchi e darà informazioni sulle caratteristiche specifiche di ciascun parco, per suggerire al turista che non basta vederne uno, ma è bene visitarli tutti, ognuno con le sue peculiarità. – spiega ancora Bonomelli – Il lancio ufficiale del biglietto unico per visitare il nostro Sito ci sarà quando avremmo la possibilità di tenere aperti  i Parchi nel weekend, nel contempo stiamo preparando dei progetti per migliorare la possibilità di visite online a distanza attraverso una nuova serie di strumenti fruibili in rete”.  

 

I PARCHI ARCHEOLOGICI VISITABILI  – A Capo di Ponte hanno potuto riaprire il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane e il Parco Nazionale dei Massi di Cemmo: entrambi sono aperti dalle 8:30 alle 16:30 (ultimo ingresso ore 16:00) dal martedì al venerdì (saranno chiusi anche nella giornata di lunedì per consentire lavori di manutenzione).Il Parco di Naquane, il più grande del sito Unesco 94, può accogliere fino a un massimo di 50 persone ogni 30 minuti. Nell’area davanti ai massi incisi di Cemmo, altro parco statale di Capo di Ponte, sono ammesse 3 persone alla volta (salvo nuclei famigliari).

Oltre ai due parchi nazionali, sono aperti anche gli altri parchi delle incisioni rupestri sparsi per la Valle, ad eccezione di Seradina e Bedolina: il parco comunale capontino necessita di lavori di manutenzione.

Il Parco Archeologico di Luine di Darfo dal 9 febbraio è accessibile al pubblico (con biglietto) dal martedì al venerdì, dalle 9:00 -12:00 alle 13:00 – 17:00.

La Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo, Paspardo è fruibile, mentre rimane chiuso il Museo Didattico. A proposito di musei, anche il MUPRE-Museo Nazionale della Preistoria della Vallecamonica, situato anch’esso a Capo di Ponte, è al momento chiuso. 

Accessibili il sito di Carpène di Sellero e il Parco Coren de le Fate di Sonico.

 

FONTE:  Radio Voce Camuna