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Circa un anno fa il terremoto colpiva le regioni del centro Italia Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria provocando una ferita insanabile al Bel Paese. Alla tragica perdita di vite umane si sono aggiunti, a più riprese, i colpi inferti al patrimonio culturale. Dal 24 agosto 2016 si è provveduto alla messa in sicurezza di 952 beni immobili e sono stati recuperati quasi 17.000 beni storico-artistici e archeologici, oltre 9.500 libri e più di 4.500 metri lineari di archivi, preziosi custodi della nostra memoria storica.

A meno di un anno dalla prima scossa è stato approvato dal Commissario Straordinario il primo stralcio del Piano Beni Culturali, che stanzia 170 milioni di euro per la ricostruzione e il consolidamento di oltre 100 edifici – prevalentemente chiese e cattedrali – danneggiati dal sisma, individuati dalla Cei d’intesa con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Fondi che vanno a sommarsi agli oltre 43 milioni che erano già stati destinati alla messa in sicurezza e riapertura al culto di 180 chiese, per un impegno totale di oltre 200 milioni.

Sin dalle prime ore del mattino del 24 agosto 2016, le squadre di rilevamento danni del MiBACT, insieme alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco, all’Esercito e ai Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, hanno messo in moto una macchina che negli ultimi 12 mesi non ha mai smesso di lavorare, fronteggiando con competenza anche le conseguenze delle nuove, terribili scosse di ottobre e gennaio, che hanno reso ogni volta necessario rivalutare tutte le attività di monitoraggio e primo intervento già effettuate.
Tutte le strutture hanno così lavorato alla ricognizione dei danni, alla messa in sicurezza degli edifici e al ricovero e restauro delle opere nei depositi temporanei allestiti a Paludi-Celano per l’Abruzzo, a Cittaducale per il Lazio, ad Ascoli Piceno e Ancona per le Marche e a Spoleto per l’Umbria.
Sul sito del Ministero dei Beni Culturali sono disponibili i dati (aggiornati al 31 luglio 2017) relativi alle attività del MiBACT e un report dettagliato di tutte le operazioni effettuate, dai primi interventi ad oggi, corredato dalle relazioni che illustrano le azioni intraprese dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma, dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dall’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma e dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Liberamente scaricabile anche la galleria fotografica, che testimonia il dramma delle ferite inferte al patrimonio culturale e le attività di recupero e restauro, insieme a dei video che ripercorrono alcuni degli interventi e allo spot che il MiBACT ha lanciato per promuovere la possibilità, per i cittadini, di contribuire alle azioni di recupero e restauro, attraverso la destinazione del proprio 8xMille allo Stato.
Il MiBACT ha inoltre ideato una campagna social che ripercorre per immagini il lavoro delle tante professionalità impegnate nella cura del patrimonio culturale ferito.

Fonte: MIBACT