Arrivano dal lavoro di ricerca dell’Università di Udine – Cattedra UNESCO le linee guida definire strategie di miglioramento della sicurezza scolastica in modo mirato ed efficace. Sono stati infatti presentate a Parigi lo scorso 16 ottobre, in occasione della giornata dedicata dalle Nazioni Unite alla riduzione dei rischi di disastro, i risultati della ricerca del progetto sull’applicazione delle metodologia “Visus”, che valuta sia le condizioni di sicurezza degli edifici scolastici rispetto a diversi rischi naturali – come terremoti, alluvioni, uragani, incendi -, sia la tipologia e i costi degli interventi necessari per il miglioramento e la messa in sicurezza degli stessi.

Le linee guida sono frutto della elaborazione di più di cinque anni di sperimentazione tramite progetti pilota in varie parti del mondo (Asia, Africa, Europa, America latina, America centrale) e verranno ora adottate dall’UNESCO, che l’ha promossa a linea guida per amministratori e decisori dei diversi Paesi proprio in finzione della mitigazione del rischio.

Il team di ricercatori che ha lavorato a “Visus” fa parte del Laboratorio Sicurezza e protezione intersettoriale – Sprint del Dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura, che dal 2018 è riconosciuto come cattedra UNESCO sul tema proprio della sicurezza intersettoriale per la riduzione dei rischi naturali e la resilienza. Le linee guida, disponibili online sul sito dell’UNESCO e Sprint, sono organizzate in tre volumi che riguardano rispettivamente le problematiche decisionali, i criteri di valutazione tecnica e l’organizzazione delle campagne ispettive.

«Lo strumento – ha spiegato Stefano Grimaz, titolare della cattedra UNESCO – intende aiutare i decisori chiamati a definire le strategie di miglioramento della sicurezza delle scuole secondo una logica che si innesta negli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, la risposta ai cambiamenti climatici e la riduzione dei rischi di disastro. La metodologia Visus proposta dalle linee guida consente anche di incrementare le capacità autovalutative e gestionali locali e di rafforzare la resilienza della comunità, elementi essenziali per raggiungere gli obiettivi di sicurezza delle scuole fissati dai programmi delle Nazioni Unite».

«L’adozione da parte dell’UNESCO delle linee guida elaborate dall’Università di Udine rappresenta un traguardo particolarmente significativo per l’Ateneo friulano – ha commentato il rettore Roberto Pinton -, che evidenzia come proprio la nostra università, nata a seguito del tragico evento del sisma del 1976, sappia oggi trasferire conoscenze e competenze nel settore della prevenzione dei rischi naturali ai più alti livelli».

«Ciò che è stato particolarmente apprezzato della nostra metodologia – ha aggiunto Grimaz – è l’approccio intersettoriale, il pragmatismo delle valutazioni e la possibilità di adattarsi a contesti diversificati e tipici dei Paesi in via di sviluppo dove maggiori sono gli sforzi da compiere per migliorare le condizioni di sicurezza delle infrastrutture scolastiche».