Gestione del territorio UNESCO - PiemonteGestione del territorio UNESCO - Piemonte

Nella gestione dei siti UNESCO, uno dei nodo più difficili da sciogliere è quello che concerne l’utilizzo del territorio, in conformità alle esigenze delle comunità e – al tempo stesso – della preservazione delle migliori condizioni possibili degli stessi siti. Per quelli così detti diffusi, la questione si complica ulteriormente. Citiamo a tale proposito l’articolo del collega Giuseppe Prosio, pubblicato di recente su La Stampa – Asti, che mette a fuoco le criticità della situazione nel territorio piemontese. 

A due anni dall’entrata dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato nel Patrimonio UNESCO, la Regione impone che il privilegio sia tutelato da adeguate misure di «valore scenico e visuale». E per questo ad inizio 2016 è stata modificata una legge di 8 anni prima. Così, adesso, in attesa che i piani regolatori si adeguino alle linee guida UNESCO, c’è l’obbligo di sottoporre al parere obbligatorio delle Commissioni del paesaggio tutti gli interventi di nuova costruzione e di modifiche esterne ai fabbricati pubblici e privati. 

Analisi geografiche

Saranno necessarie analisi paesaggistiche con sistemi informativi geografici e un insieme di elaborati da trasmettere alla Regione, che convocherà tavoli di lavoro per poi emanare precise direttive. Ma prima qualche Comune dovrà rivedere il piano regolatore e armonizzare collettivamente lo studio paesaggistico con gli altri dell’Unione. «La modifica della legge inciderà sulla tempistica e i costi degli interventi – scrive il responsabile dell’ufficio tecnico di Moncalvo Mario Ferrarisin una lettera inviata ai colleghi dell’Unione Terre del Tartufo – Essendo il compito che ci aspetta piuttosto complesso è necessario un buon coordinamento per attivarci quanto prima».  

Piani regolatori

Invito formulato anche tre settimane fa dall’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, ai 91 Comuni piemontesi dei paesaggi UNESCO.  

Aldo Fara, sindaco di Moncalvo: «Indubbiamente uffici tecnici e commissioni paesaggistiche dovranno svolgere in tempi brevi elaborazioni di un certo impegno, ma propedeutiche al raggiungimento di azioni che porteranno ulteriori benefici. Nulla di più di una parentesi atta alla conservazione di quel Patrimonio tanto atteso».   

La situazione della Terre del tartufo è singolare. dei cinque Comuni (Moncalvo, Grazzano Badoglio, Penango, Castelletto Merli, Odalengo Piccolo) i due alessandrini ( Odalengo e Castelletto) sono in parte stati tagliati fuori dalla cartine dalla buffer zone. Castelletto Merli vi entra per metà territorio, ma Odalengo Piccolo (zona boschiva amata e descritta dal poeta scozzese Roy Mac Gregor e dallo scrittore inglese Peter Hocke) non ne fa parte. Ciò vuol dire che Moncalvo, confinante con entrambe, dovrà tenere conto in modi diversi di cosa potrà edificare o come modificare il paesaggio rispetto alle condizioni dei due paesi confinanti. I quali con attenzioni diverse, avranno gli stessi obblighi verso il Comune capofila.