BIAGIO ROSSETTIBIAGIO ROSSETTI

E’ possibile raccontare e far apprezzare la storia e l’urbanistica di una città a dei ragazzi di circa 11 anni? Se sì, come?

A Ferrara, città patrimonio UNESCO dal 1995, la Scuola Media Dante Alighieri sta sperimentando un nuovo linguaggio didattico con i suoi allievi, coinvolgendoli attivamente nel progetto BIAGIO ROSSETTI 2.0. Quest prevede una mappatura dei principali edifici di Biagio Rossetti, in occasione del Cinquecentenario della sua morte. Biagio Rossetti, architetto e urbanista ferrarese, ha lasciato una profonda impronta sull’urbanistica e l’architettura della Ferrara rinascimentale estense – poiché fu l’ideatore formale dell’addizione erculea, che ha reso Ferrara prima città moderna d’Europa – e nel reticolo delle strade della città sono davvero tanti i palazzi la cui progettazione gli è stata attribuita – primo fra tutti Palazzo dei Diamanti.

Guidati da due docenti, Maria Livia Brunelli (per quanto riguarda l’aspetto artistico) e il prof. Venturi (per quello tecnologico) gli alunni della 1E e della 1G hanno quindi avuto il compito di trovare e raccontare le tracce dell’opera di Biagio Rossetti, in modo ragionato – affinché il racconto fosse divulgabile ed apprezzabile dai ragazzi della loro stessa età.

E’ quindi nata l’idea de “iDantellas”: in una sola settimana due studenti undicenni hanno deciso di imitare dei famosi youtubber – i Pantellas-  ispirati dal nome della loro scuola, la Dante Alighieri.

Hanno ideato da soli le sceneggiature, hanno girato utilizzando i loro telefonini e – aiutati nel montaggio da un genitore – hanno creato un video didattico ambientato a Palazzo Costabili, sede del Museo Archeologico di Ferrara.  Questo  è solo l’inizio di una serie: ora  infatti i Dantellas si sono appassionati e stanno già lavorando al video su Palazzo Schifanoia e a quello sul Palazzo dei Diamanti. L’intera mappatura verrà presto inserita su Google Maps, con delle brevi didascalie per ogni edificio tradotte in inglese  e tedesco, ad uso di turisti under 15 ma anche di tanti docenti e operatori che potranno trarre spunto da questa esperienza per individuare nuovi canali di formazione per i propri alunni.